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post finale (assenza di inquinamento visivo);
• assenza di effetti negativi sul compost finale (abbassamento della qualità
agronomica e presenza di effetti di ecotossicità sulla crescita delle piante).
Ciascuno di questi punti è necessario per la definizione di compostabilità ma non
è sufficiente. Un materiale biodegradabile non è automaticamente compostabile,
perché occorre anche provare che si disintegra effettivamente durante il ciclo del
compostaggio e non crea problemi né al processo né al prodotto finale (il com-
post).
Di seguito si riportano le procedure di valutazione dei materiali da imballaggio,
previste dalla norma al fine di ottenere le informazioni necessarie alla analisi di
conformità.
5.1 - Caratterizzazione
È una fase preliminare, in cui si raccolgono informazioni sul materiale. Sono iden-
tificati i costituenti, ossia gli ingredienti utilizzati per la produzione del materiale
e si verifica la presenza di sostanze nocive, in modo particolare metalli pesanti.
Di questi è specificata la concentrazione massima ammessa nell’imballaggio com-
postabile. In questo caso, i limiti sono più bassi di quelli previsti dalla stessa Di-
rettiva 94/62 EC, perché il rilascio di metalli pesanti in alte concentrazioni nel
compost finale non è ammesso in quanto può causare una sua completa inutiliz-
zazione. Inoltre il materiale in esame viene sottoposto ad analisi chimiche per de-
terminare il contenuto di carbonio organico totale, il peso secco, i solidi volatili,
tutte informazioni utili nelle successive prove di biodegradazione.
5.2 - Prova di laboratorio sulla biodegradabilità
In questa fase l’interesse si accentra sulla biodegradabilità del materiale e dei suoi
componenti determinata a livello di laboratorio. La prova specifica è la ISO
14855:1999 “Determination of the ultimate aerobic biodegradability and disin-
tegration of plastic materials under controlled composting conditions - Method
by analysis of evolved carbon dioxide”. Il metodo simula le condizioni ambientali
e microbiologiche del processo di compostaggio. Il materiale in prova viene ge-
neralmente polverizzato e mescolato con del compost maturo, usato come fonte
di microrganismi e di nutrienti, portato al corretto grado di umidità e mantenuto
a 58°C. Dalla misura dell’anidride carbonica prodotta in queste condizioni si de-
termina il grado percentuale di conversione del carbonio organico del materiale
di imballaggio (processo di mineralizzazione). In parallelo, si misura la biodegra-
dazione della cellulosa microcristallina, materiale di riferimento, sicuramente bio-
degradabile. Secondo la norma UNI EN 13432 la biodegradazione del materiale
di prova, misurata col test ISO, deve essere pari al 90% assoluto o al 90% del li-
34 I Quaderni Rivista Tecnico-scientifica ambientale
dell’Arma dei Carabinieri