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La definizione di tali criteri è di
grossa importanza perché ma-
teriali non compatibili col com-
postaggio (plastica tradizionale,
vetro, materiali contaminati con
metalli pesanti) possono dimi-
nuire la qualità finale del com-
post e renderlo inadatto all'uso
in agricoltura e quindi commer-
cialmente non accettabile. Il
compostaggio è veramente rici-
clo solo se permette la reinte-
grazione della materia riciclata
sul mercato; da un punto di
vista ambientale questo signi-
fica l'integrazione del prodotto nei cicli bio-geochimici del carbonio con il ripri-
stino dei cicli ecologici naturali. Quindi, un imballaggio che non soddisfa le
richieste di compatibilità col compostaggio non può essere riciclato mediante
questa forma di trattamento dei rifiuti.
3 - L’ATTIVITÀ DEL CEN
Il Comitato europeo di normazione, meglio noto con l'acronimo CEN, è stato
direttamente coinvolto dalla Commissione Europea nella definizione degli stan-
dard (più precisamente definiti “norme tecniche”) a supporto alla Direttiva, ri-
guardanti la compostabilità degli imballaggi. L’UNI, l’Ente Italiano di
Normazione, ha poi tradotto ed implementato in Italia lo standard come UNI
EN13432 (“Requisiti per gli imballaggi recuperabili mediante compostaggio e
biodegradazione- Schema di prova e criteri di valutazione per l’accettazione finale
degli imballaggi”) che specifica i criteri di compostabilità degli imballaggi.
4 - LA NORMA TECNICA UNI EN 13432
Secondo la norma UNI EN 13432 un imballaggio è compostabile se è formato
da componenti (si definisce componente una qualsiasi parte di un imballaggio
che può essere separata a mano o usando mezzi fisici semplici) che hanno rice-
vuto individualmente la qualifica di compostabilità. In questo modo l’analisi di
compostabilità di un imballaggio viene semplificata in quanto ricondotta all’analisi
di compostabilità dei singoli materiali costitutivi. Il vantaggio è ovvio: i materiali
32 I Quaderni Rivista Tecnico-scientifica ambientale
dell’Arma dei Carabinieri