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Una nuova coscienza dell’agricoltura
chiesto di produrre bene, di svolgere azioni positive e di dare un contri-
buto attivo per i cambiamenti climatici.
Nell’ottimismo, che non è solo ideologia ma voglia reale di fare,
dobbiamo pensare anche che si è aperta una fase straordinaria, ovvero
il vivere l’alimentazione e l’ambiente come concetto di salute e di quali-
tà della vita. Ecco perché è importante operare insieme per una nuova
idea di benessere, sia a livello individuale che di società, partendo dal
contributo che possiamo dare ai cambiamenti climatici puntando sui
saperi, sugli stili di vita, sul corredo identitario. Non è solo un impegno
individuale o una mission delle istituzioni e della politica, è un ruolo so-
ciale che ci fa sentire ancora di più cittadini del mondo.
Siamo il Paese più piccolo ma che ha la maggiore capacità di diversifi-
care. Dobbiamo giocarcela su questo valore: abbiamo l’opportunità di
fare in modo che davvero i nostri prodotti, i territori, le peculiarità natu-
ralistiche siano sinonimo di sicurezza alimentare e di qualità della vita.
Nel fiume della globabilizzazione, le anse sono luogo di elezione
della nostra agricoltura. Nel mondo moderno i ritmi frenetici spesso
scompongono gli spazi, l’agricoltura e la natura li possono ricomporre.
L’uomo ha bisogno di riappropriarsene.
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