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Il fascino del volo nel mito e nella storia
crementare la resistenza dell’aria e portare allo stallo. Per evitare questi
problemi, gli uccelli hanno evoluto l’alula, cioè un gruppo di piccole FOCUS
penne poste sul pollice. Quando si verificano delle turbolenze, l’alula
viene sollevata creando una fessura attraverso la quale uno strato d’aria
in rapido movimento viene diretto verso la superficie alare superiore.
Gli umani per poter controllare la portanza ed affrontare le turbo-
lenze hanno inventato gli alettoni, parti mobili poste di solito sul bordo
di uscita dell’ala dell’aeroplano. Analogamente all’alula, gli alettoni ven-
gono alzati e abbassati per modificare temporaneamente la portanza. I
due alettoni sono collegati tra loro in modo tale che quando uno si ab-
bassa l’altro si alza. Questo permette di aumentare la portanza su un’ala
e contemporaneamente diminuirla sull’altra, permettendo così il movi-
mento di rollio lungo l’asse longitudinale dell’aereo.
Gli uccelli hanno evoluto vari modelli alari in base alle loro esigenze
ecologiche. Inoltre, gli ambienti nei quali gli uccelli vivono determinano
differenti problemi aerodinamici. Il rapporto tra lunghezza e larghezza
media dell’ala (aspect ratio) ben riassume queste differenze. Gli uccelli che
hanno nel volo battuto la forma principale di movimento hanno evoluto
ali ellittiche caratterizzate da un basso rapporto tra lunghezza e larghez-
za (circa 5 in un passero). Questo tipo di ala presenta numerose scanala-
ture tra le remiganti primarie, utili per evitare lo stallo durante le brusche
virate tipiche ad esempio del volo degli uccelli di bosco, come i picchi e
le cince, il volo a bassa velocità o in caso di frequenti atterraggi e decolli.
Il modello alare ellittico è stato usato per la costruzione del famoso cac-
cia britannico Spitfire durante la seconda guerra mondiale, famoso per
un ottimo raggio di virata e per un’alta velocità a bassa quota.
Gli uccelli che si nutrono in volo come rondini, rondoni e colibrì
hanno invece ali allungate (aspect ratio di circa 11 nel rondone), piuttosto
piatte e prive di scanalature. La distanza tra le punte delle due ali è supe-
riore al gruppo precedente in modo da ridurre le turbolenze che si svi-
luppano in prossimità delle punte delle ali ad alte velocità. I grandi ve-
leggiatori marini o dinamici hanno invece alti valori di aspect ratio (circa 8
25 negli albatri). Le loro ali sono lunghe, strette, prive di fessure alari, n.
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producono alte velocità, alti valori di portanza e planate dinamiche, tut- III
tavia determinano minori capacità di manovra rispetto ai veleggiatori di
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