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Piccola storia della rosa dei venti


            infatti ben note, sin dalla remota antichità, e la creazione di una bussola
            efficace da impiegarsi a bordo delle navi risale molto probabilmente al  FOCUS
            XIII sec., come dimostrato dall’apparizione di una carta nautica con la
            rosa dei venti divisa in ben 64 settori, ottenuti dividendo gli otto venti
            classici (ormai nominati, da Nord in senso orario: Tramontana, Greco,
            Levante, Scirocco, Ostro, Libeccio, Ponente, Maestro) in quattro Quarte
            ciascuno. La silenziosa rivoluzione portata dalla bussola aveva ormai spo-
            destato i venti come principale punto di riferimento nella navigazione, e
            lo sviluppo di sempre più approfondite conoscenze nel campo della ma-
            tematica avrebbe permesso la nascita di una effettiva capacità di naviga-
            zione oceanica, dando inizio all’era delle grandi scoperte.






            Note



            1  Aristotele, Meteorologica (II, 6).
             Plinio, Naturalis Historia (II, 46).
            2
            3  Molti ricorderanno la connessione tra la tragica scomparsa di Plinio il Vecchio e la sconvol-
            gente eruzione del Vesuvio del 79 d.C.; è invero meritevole di menzione il fatto che Plinio, al-
            l’epoca Prefetto della Flotta del Miseno (il principale complesso di unità combattenti della
            Marina da guerra romana in epoca imperiale), sia rimasto vittima delle esalazioni vulcaniche
            non a causa del suo appassionato interesse scientifico, ma in conseguenza della sua abnega-
            zione nel dirigere le manovre della squadra navale romana in quella che è probabilmente la
            prima operazione di protezione civile ante litteram della storia. Molto istruttiva al proposito
            l’opera di Flavio e Ferruccio Russo “Rotta su Pompei”, Supplemento alla Rivista Marittima
            n.10/2004.
            4  Un particolare segno di continuità, ben poco conosciuto al di fuori dell’ambiente, e che non
            risulta essere mai stato approfondito, merita di essere ricordato: i riti “marinareschi”, assolu-
            tamente non scritti, che vengono da sempre celebrati sulle Unità navali in occasione della ri-
            correnza di santa Barbara, coincidono in maniera quasi identica con quelli praticati dalla ro-
            manità, nello stesso periodo dell’anno, in occasione della festa pagana dei Saturnalia.



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