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Acqua come fonte di sicurezza alimentare


            che va dal 1962 al 1998. Nei paesi in via di sviluppo, nel 1998, si aveva
            una superficie di suolo irrigato quasi doppia rispetto a quella del 1962.  FOCUS
               Esistono vari motivi per aspettarsi che un’espansione così rapida
            non continuerà e la maggior parte degli studiosi suppongono che le
            aree irrigate cresceranno molto più lentamente in futuro. La FAO pre-
            vede che le aree irrigate di 93 paesi in via di sviluppo, presi quale cam-
            pione, potrebbe crescere dello 0,6 per cento annuo fra il 1998 ed il
            2030. Un tale tasso di crescita porterebbe durante il medesimo periodo
            un incremento di solo un 23 per cento della superficie irrigata.
               Se comunque si abbina la crescita delle superfici irrigate con una
            maggiore frequenza dei raccolti, ci si aspetta che la superficie irrigata
            netta utilizzata per le coltivazioni cresca in misura molto maggiore: da
            241 a 323 milioni di ettari, con un incremento del 34 per cento.
               Ci si chiede se ci sarà acqua dolce a sufficienza per soddisfare i cre-
            scenti bisogni dell’agricoltura e degli altri usi. All’uso agricolo si addebi-
            ta già oggi circa il 70 per cento dei prelievi di acqua dolce nel mondo e
            si individua quest’uso quale principale causa della mancanza di acqua
            dolce. Uno studio della FAO, svolto su 93 paesi in via di sviluppo, ottie-
            ne risposte relativamente incoraggianti a questo quesito. Ci si aspetta
            che il prelievo di acqua a fini irrigui per questi paesi, calcolato nel perio-
            do che va dal 1998 al 2030, cresca solo del 14 per cento circa, dagli at-
            tuali 2.128 km annui a 2.420 km annui nel 2030. Questa crescita è pic-
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            cola se paragonata alla crescita prevista della superficie irrigata. Si può
            spiegare questa differenza principalmente con la previsione di un au-
            mento dell’efficienza nell’irrigazione, che condurrà ad una crescita del
            rendimento dell’acqua prelevata, ossia meno acqua per ettaro irrigato.
            Un altro contributo a questa riduzione sarà causato da un cambiamen-
            to di rotta nella scelta delle coltivazioni in alcuni paesi, come ad esem-
            pio la Cina, dove ci si aspetta una forte diminuzione nella produzione
            di riso a favore di quella di grano: l’acqua richiesta per produrre il riso è
            di solito il doppio di quella richiesta dal grano. In questi 93 paesi si è sti-
            mato che il prelievo d’acqua per irrigazione ammonta a solo l’8 per cen-
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            to delle risorse idriche totali (vedi Figura 6). Esistono comunque ampie    n.
            variazioni fra le varie regioni: il Nord Africa ed il Medio Oriente utiliz-  -  II
            zano il 53 per cento delle proprie risorse idriche per l’irrigazione, men-
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