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Il sopralluogo e l’analisi di laboratorio sugli incendi boschivi: entra in azione il Nucleo Investigativo Antincendio Boschivi
cendio, a resti di materiale, il più disparato (sostanze inorganiche, mate-
FOCUS riali metallici, candele, fiammiferi, ecc.), utilizzato come ordigno.
Impronte latenti
(impronte digitali)
ed evidenti;
Residui biologici (DNA);
Sostanze utilizzate per
innescare l’incendio;
Segni lasciati dall’autore.
Figura 9 - Cosa è possibile trovare sui reperti
Le analisi chimiche che vengono condotte sui residui di incendio bo-
schivo riguardano principalmente la caratterizzazione delle sostanze
mediante gascromatografia associata alla spettrometria di massa (GC-MS). Si
tratta di tecniche analitiche che permettono di rilevare quantità incredi-
bilmente piccole di sostanze volatili (decimiliardesimo di grammo):
semplificando possiamo dire che il gascromatografo separa le sostanze
mentre lo spettrometro di massa fornisce l’impronta caratteristica di cia-
scun composto e permette di stabilire quali picchi derivano dall’accele-
rante e quali invece costituiscono interferenze. La possibilità di caratte-
rizzare anche tracce è spesso cruciale per collegare il sospettato al rea-
to, ad esempio rinvenendo tracce di accelerante sui suoi indumenti.
I cromatogrammi di estrazione ionica (lo spettro di massa) sono alta-
mente caratterizzanti le famiglie dei componenti chimici. Si può così
Anno
II
concentrare l’attenzione sui componenti tipici degli acceleranti (es. m/z
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