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Il sopralluogo e l’analisi di laboratorio sugli incendi boschivi: entra in azione il Nucleo Investigativo Antincendio Boschivi
FOCUS
Figura 4 - La “valigetta” di repertazione
Tali strutture specializzate del Corpo forestale dello Stato, dopo l’indi-
viduazione del punto di insorgenza dell’incendio, mediante il Metodo delle
Evidenze Fisiche (M.E.F.) seguono specifiche procedure al momento del
sopralluogo giudiziario, per ricercare ed assicurare gli indizi materiali e gli
elementi oggettivi di verifica delle varie ipotesi (ricerca ed individuazione
dell’eventuale innesco, repertazione ed eventuale invio dei campioni alle
analisi di laboratorio), indispensabili alla ricostruzione dei fatti.
Si tratta di un lavoro interdisciplinare, risultato dell’attività di un
gruppo e non di una singola persona, finalizzato a cristallizzare l’even-
to, le tracce e le cose pertinenti il reato, e quindi alla loro ricerca, indivi-
duazione e corretta conservazione. In termini di Codice Penale tutto
questo si traduce in due tipi di attività principali: gli accertamenti tecnici ur-
genti, disciplinati dall’art. 354 del c.p.p. e gli accertamenti tecnici irripetibili,
disciplinati dall’art. 360 del c.p.p.
Nel caso di un incendio boschivo, evento che si sviluppa all’aperto,
caratterizzato da una evoluzione molto complessa (velocità di propaga-
zione, lunghezza e altezza della fiamma, intensità del fronte di fiamma,
tempo di residenza, pendenza del terreno, ecc.), l’espletamento di una
corretta attività di repertazione richiede la conoscenza del comporta-
mento del fuoco, tenendo in considerazione fattori quali il vento, la
pendenza, i combustibili, le evidenze fisiche.
In una scena criminis con tali caratteristiche e così velocemente modi-
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ficabile, per assicurare le fonti di prova, è importante una adeguata co-
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