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L’attività del Corpo forestale nel monitoraggio delle aree forestali percorse dal fuoco
qualità del dato, in termini di aderenza tra la realtà e la sua rappresenta-
zione grafica, e conseguentemente il suo successivo impiego. FOCUS
La perimetrazione dell’area percorsa dal fuoco
I rilievi, ovvero le perimetrazioni dell’area percorsa dal fuoco, costi-
tuiscono il raccordo tra la natura statistica dell’evento incendio e l’even-
tuale approfondimento di natura giuridica, più strettamente collegato
alle indagini giudiziarie. In tale contesto i rilievi, che coincidono con i
sopralluoghi sul luogo dell’evento, costituiscono il sistema più valido
per evidenziare il teatro degli illeciti e, più in generale, un necessario
presupposto per l’attività di individuazione delle cause degli incendi e
del danno arrecato all’ambiente, sia in termini biologici che economici.
Sebbene l’incendio abbia confini ben definiti, l’accuratezza del rilie-
vo dipende in gran parte dalla distanza dalla quale si osserva la superfi-
cie bruciata, ossia dalla scala alla quale ci si riferisce nei dettagli. Da lon-
tano, infatti, il limite tra porzione bruciata e porzione non bruciata al-
l’interno di un bosco, di un pascolo, di un cespugliato è apparentemen-
te maggiormente definito. Al contrario, da vicino, la linea che divide le
due zone è costituita da una poligonale composta da un numero indefi-
nito di lati assai corti, che si distendono a zig-zag sul terreno tra le zol-
le d’erba ed intorno alle ceppaie, sovente intercludendo zone non bru-
ciate a quelle incendiate e viceversa.
La superficie percorsa dal fuoco viene delimitata da un perimetro
rappresentato graficamente da una polilinea il più possibile corrispon-
dente al bordo dell’incendio. Qualora la morfologia, la presenza di osta-
coli, la presenza di lingue e di tasche, l’estrema irregolarità della linea di
arresto del fuoco non permettano di seguirla con esattezza, eventuali
approssimazioni vengono obbligatoriamente effettuate per difetto.
In presenza di superfici di ridotta estensione, esterne al perimetro
principale e generate da focolai secondari, esse vengono rilevate sola-
mente se superiori all’unità minima cartografabile; tale unità minima car-
tografabile viene individuata per convenzione in 0,5 cm su carte a qual- 5
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siasi tipo di scala, ma per il rilievo incendi è stata ridotta a 0,25 cm con n.
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la conseguenza di avere superfici minime rilevate sul campo che vanno - II
dai 100 m in scala 1:2.000 ai 625 m in scala 1:5.000. Il personale opera
Anno
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