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L’attività del Corpo forestale nel monitoraggio delle aree forestali percorse dal fuoco
dello Stato sta al fuoco come Corpo forestale dello Stato sta al bosco”.
FOCUS Essa sintetizza il fatto che, nei boschi, il fuoco è un fenomeno che il
Corpo forestale dello Stato conosce nel cosa è, nel dove è e nel come si
evolve nel tempo, ma rivela anche che nel bosco bruciato ci siamo stati
prima, ci siamo durante e ci siamo dopo l’incendio.
Tutte le informazioni registrate dal Corpo forestale dello Stato per i
fini istituzionali, ovvero per il controllo del territorio e le attività di P.G.
derivati dalla legge 36/04, sono commisurate alla puntualità, alla siste-
maticità e all’accuratezza con cui ogni singolo evento deve essere docu-
mentato alla Polizia Giudiziaria con atti tecnici, amministrativi, giudi-
ziari. Pertanto, la condivisione di tali informazioni può diventare strate-
gica sia per le esigenze di pianificazione degli interventi mirati alla pre-
visione del rischio di incendio ma, soprattutto, quale strumento ricogni-
tivo per fare applicare agli Enti locali il regime vincolistico e sanziona-
torio sancito dalla legge quadro 353/2000.
I dati registrati annualmente dal Corpo forestale dello Stato scaturi-
scono da una minuziosa e capillare attività di indagine, rilevazione e ve-
rifica delle informazioni relative all’origine ed alla dinamica evolutiva di
ogni singolo evento, attività finalizzata soprattutto alla individuazione
delle cause volontarie o involontarie dell’incendio e dei probabili re-
sponsabili. I dati raccolti rappresentano il pilastro operativo per analiz-
zare il fenomeno degli incendi boschivi in modo nuovo, offrendo una
pluralità di chiavi di lettura che vanno dall’applicazione del mero aspet-
to sanzionatorio fino all’analisi di quello sociologico e motivazionale,
fornendo nel contempo la possibilità di interventi differenziati e mirati
in termini di informazione, prevenzione e repressione.
Ciò viene reso possibile grazie ad un processo che inizia con l’one-
roso lavoro di perimetrazione del fenomeno fatto in campo dagli ope-
ratori con i diversi ausilii topografici a loro disposizione; ad esso segue
in ufficio l’archiviazione dei rilievi effettuati all’interno del sistema car-
tografico istituzionale da parte degli stessi operatori che hanno effettua-
to i rilievi in campo.
Questa operazione di riconoscimento fotointerpretativo dei confini
naturali ad una scala di acquisizione definita e dichiarabile dall’operato-
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re (da 1:2.000 a 1:5.000), è di fondamentale importanza per garantire la
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