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Individuare gli incendiari, fermare i piromani


               Dall’anno 2000 ad oggi il Nucleo ha promosso un’intensa e continua
            attività di formazione ed aggiornamento del personale del Corpo fore-    FOCUS
            stale dello Stato appartenente alle strutture operative, finalizzata ad ap-
            profondire la nuova legge quadro e gli strumenti investigativi innovati-
            vi che la normativa ha introdotto.
               Dall’anno 2000 ad oggi, sono stati effettuati i seguenti corsi:
               • 2 corsi operativi in Sardegna in collaborazione con il Corpo fore-
                  stale e di Vigilanza Ambientale della Regione Sardegna (luglio-
                  agosto 2002 e agosto 2003) per 70 persone;
               • 2 corsi presso la base di Rieti negli anni 2002-2004 sulle attività in-
                  vestigative per 200 persone;
               • 6 seminari presso la scuola di Cittaducale e in Vallombrosa (anni
                  2003-2004-2005) sull’attività tecnica di individuazione del punto
                  di inizio degli incendi boschivi e di repertazione degli inneschi e
                  degli ordigni per 900 persone;
               • 1 corso per i responsabili dei N.I.P.A.F., 75 funzionari presso la
                  scuola di Sabaudia (anno 2005);
               • 6 seminari a livello di Coordinamento provinciale (Napoli,
                  Avellino, Benevento, Rieti, Frosinone, Taranto) e 4 a livello regio-
                  nale di cui due in Calabria, uno in Toscana, uno in Campania;
               • 6 seminari presso la Scuola di Cittaducale e Sabaudia (corsi Agenti
                  e Vice Sovrintendenti);
               • 3 seminari per 60 volontari di Legambiente e 70 volontari del WWF.
               Sono nella fase finale di attuazione i progetti relativi:
               • alla procedura informatica cui saranno collegati tutti gli Uffici pe-
                  riferici, finalizzata all’automazione delle attività d’indagine in que-
                  sto settore al quale è collegata la banca dati degli ordigni. Questa
                  procedura fa parte del fascicolo territoriale incendi, progetto cu-
                  rato dal S.I.A.T. dell’Ispettorato Generale;
               • la carta di causalità degli incendi (realizzata in collaborazione con
                  l’Università della Tuscia di Viterbo) per l’analisi del fenomeno, già
                  realizzata con ottimi risultati nella provincia di Imperia e che que-  5
                  st’anno sarà attuata nella provincia di Crotone e nel Parco del       n.
                  Vesuvio (NA). Il progetto consente di approfondire in modo più        -  II
                  certo le cause degli incendi in una data porzione di territorio.
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