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Nuove energie per l’Occidente
può ricavare con la bacchetta magica. È vero, ma tra i sogni di energia
illimitata e i moralismi bucolici vi è anche una via di mezzo che consi-
ste nel puntare alla “efficienza” dell’utilizzo energetico. Come osserva
Piero De Simone, in Italia «il rapporto tra prodotto pro capite e con-
sumo di energia è tra i più bassi d’Europa. In pratica, gli spazi per com-
primere i consumi d’energia sono assai ridotti». 4
Ciò vuol dire che il nostro paese non deve mirare a comprimere la
sua già limitata “intensità energetica”, ma a facilitare l’accesso all’ener-
gia. L’efficienza, dicevamo. «L’efficienza con cui si usa l’energia in Italia
è molto bassa – si dichiara nel manifesto “Ecologia, Energia,
Economia: una proposta politica” del 2004 – . Il nostro sistema ener-
getico è come un secchio bucato che nei processi di trasformazione
dalle fonti fossili agli usi finali e negli usi finali (calore, freddo, forza,
illuminazione) spreca sotto forma di calore degradato più energia di
quella che renda disponibile». 5
La disponibilità delle risorse
Ma le risorse si stanno esaurendo? Se così fosse non basterebbe tap-
pare i buchi del colabrodo, ma bisognerebbe prendere atto che il rubi-
netto drammaticamente si prosciuga. Alcune stime sono allarmanti:
dire che la disponibilità di petrolio potrebbe esaurirsi entro i prossimi
35-40 anni equivale a prospettare sconvolgimenti planetari già a partire
dal prossimo decennio. Le medesime stime danno 40 anni di “vita” alle
risorse di gas naturale, mentre ipotizzano un ciclo di disponibilità
molto più ampio per uranio e torio – i principali combustibili nucleari
– (160 anni) e soprattutto per il carbone (380 anni). 6
La conclusione secca di questi dati è quella tratta da Gaetano
Carolei: «nello scenario oltre il 2010 il gioco degli eventi privilegerà car-
bone e uranio, le cui riserve offrono la garanzia di secoli». Il medesi-
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mo concetto viene articolato dallo statistico danese Bjorn Lomborg,
convinto che «nel breve termine, appare sensato sostituire il petrolio
con altri combustibili fossili quali il gas e il carbone. Ma nel lungo ter-
mine è possibile che siamo in grado di coprire larga parte dei nostri
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consumi impiegando l’energia nucleare» oltre che – si spera – con le
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fonti rinnovabili.
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