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Nuove energie per l’Occidente
quota di energia e le nuove tecnologie “Bubble” consentono di ripren-
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dere tutti i vecchi pozzi esauriti ed utilizzati solo al 35% per un loro
completo sfruttamento. Vale poi il discorso sulla incidenza della “risor-
sa umana”, la creatività: di recente sono stati messi in commercio nuovi
membri della famiglia degli idrocarburi, come in Venezuela il greggio
catramoso “orimulsion”. Per quanto concerne poi le riserve di gas
naturale esse si sono espanse del 500% rispetto agli anni Sessanta del
secolo scorso, mentre le riserve di carbone risultano essere 4 volte più
ampie rispetto a quanto si stimava negli anni Cinquanta. 11
A dire il vero, il dibattito tra allarmisti ed ottimisti è stato ormai
superato dalla attualità dei fatti: oggi non è tanto la penuria delle fonti
di energia (petrolio in primis), ma il rincaro, dovuto a molteplici ragio-
ni, delle fonti di energia (petrolio in primis!) a stimolare la ricerca di
energie alternative. Meritevole di citazione è poi il pensiero espresso da
Ahmed Zaki Yamani, che fu il potente ministro arabo del petrolio dal
1962 al 1986 e che oggi presiede il Centre for Global Energy Studies di
Londra: «l’età della pietra non finì perché finirono le pietre, e l’età del
petrolio non finirà perché finirà il petrolio». Finirà quando si saranno
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elaborate alternative improntate a maggiore efficienza e creatività.
Le difficili “alternative” al petrolio
L’onestà intellettuale impone di ricordare che almeno per ora le
fonti alternative soddisfano solo una minima parte del fabbisogno
energetico, e non solo per cattiva volontà politica: le energie alternati-
ve presentano più costi e offrono minore efficienza. Hanno costi spe-
cifici di assimilazione, e specifiche esigenze di trasporto. Alcune come
l’eolico e il solare sono per loro natura aleatorie e discontinue; l’eolico
in particolare comporta sgradevoli effetti estetici (forse qualche spirito
artistico dovrebbe ridisegnare i grandi “ventilatori” sulla collina per
dare a questa tecnologia un tocco di bellezza), acustici (il rumore non
proprio delizioso per gli abitanti dei dintorni) oltre che essere una vera
e propria mannaia per gli uccelli che capitano nel raggio di rotazione.
Certo oggi senza il sostegno delle politiche statali le energie rinno-
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vabili non si aprirebbero ad alcun mercato. La Germania con un certo
piglio volontaristico sta promuovendo la conversione ad idrogeno del
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