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Nuove energie per l’Occidente
carrozze dei treni pullulano gli strateghi dell’antiterrorismo e da quan-
do il prezzo del petrolio ha raggiunto livelli da film dell’orrore gli ita-
liani hanno in parte smesso le esercitazioni teoriche sul giusto assetto
della nazionale di calcio per improvvisarsi esperti dell’“economia a
idrogeno” e delle fonti alternative.
L’aumento del costo del barile suscita reazioni contrastanti: di volta
in volta si deplorano i paesi petroliferi dell’Oriente o gli speculatori
finanziari che fanno lievitare il prezzo indipendentemente dal rapporto
reale tra domanda, offerta e costi di produzione; si paventa l’esaurirsi
delle riserve o il minaccioso avvicinarsi alle pompe di benzine di un
miliardo di cinesi neo-indutrializzati. D’altra parte la prospettiva di
fonti di energia alternative suscita nuove speranze sociali: c’è chi si
attende che una sorta di “rivoluzione energetica” sovverta le gerarchie
planetarie in atto, abbattendo l’egemonia dei signori del petrolio, come già
era accaduto agli albori della rivoluzione industriale, quando le nuove
macchine industriali seppellirono l’aristocrazia feudale, proprietaria
delle terre e dunque del combustibile primordiale: il legno. E c’è chi
nella possibilità di captare, in maniera “gratuita” e pulita, le energie dai
grandi elementi primordiali come il sole (energia solare), l’aria (eolica),
la terra (geotermica) e il mare (idroelettrica, ed idrogeno), intravede
l’inizio di una nuova era segnata da una forma di spiritualità “cosmica”.
E come in ogni sogno che si rispetti l’elemento della preveggenza si
lega a quello del desiderio e dell’illusione…
Si può sorridere di tanti improvvisati discorsi, e tuttavia non si può
negare l’opportunità del fatto che l’opinione pubblica prenda coscien-
za degli elementi fondamentali che contraddistinguono la nostra età di
crisi. Ciò vale soprattutto per l’Italia: non è forse vero che nel nostro
Paese i carburanti e l’energia elettrica sono più cari che nella maggior
parte d’Europa, e il gas è più caro del 20% della media europea? E il
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black-out del giugno 2003 non ha dimostrato forse che, nonostante le
massicce importazioni, vi sia in Italia scarsa energia disponibile?
Un nuovo “umanesimo scientifico” oltre le ideologie
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Per i prossimi anni, una coraggiosa politica energetica si prospetta
come la base più solida per una politica economica efficace. Tuttavia
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