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Nuove energie per l’Occidente


               Altri osservatori tuttavia denunciano l’allarmismo sulla estinzione
            delle fonti energetiche come figlia di quella stessa tendenza catastrofi-
            sta della quale si fece portavoce agli inizi degli anni Settanta il famoso
            “Club di Roma”. Categorico su questo punto, Carlo Stagnaro afferma
            che «sebbene l’idea che le risorse sono sull’orlo dell’esaurimento sia
            moneta diffusa, essa non poggia su stabili fondamenti. Non solo nes-
            suna risorsa s’è mai esaurita nella storia dell’uomo, ma probabilmente
            nessuna risorsa s’esaurirà mai. L’idea stessa di “risorsa” merita qualche
            attenzione: una risorsa non è semplicemente un oggetto o una cosa. È
            un bene reso utile dalla creatività umana; il petrolio ben noto fin dal-
            l’antichità è divenuto risorsa solo quando s’è scoperto come tramutare
            l’energia chimica in esso racchiusa in energia cinetica o elettrica». 9
               Se la prima frase di Stagnaro ha – almeno alle nostre orecchie – un
            suono palesemente provocatorio, la seconda esprime una certezza lam-
            pante, per quanto trascurata. Tra le tante risorse delle quali si teme
            l’estinzione, una risorsa non dovrebbe essere dimenticata: l’intelligenza
            umana, la capacità di gestire i processi complessi, la creatività per
            inventarne di nuovi. I sistemi scolastici europei negli ultimi decenni
            sono aumentati in quantità, ma hanno perso in qualità: un po’ dapper-
            tutto l’ideologia ha preso il posto dell’amore per la cultura, del ricono-
            scimento del merito, della coltivazione dei talenti. Eppure la nostra
            civiltà avanzata ha bisogno di individui seriamente istruiti perché non
            degeneri. Se gli ingegneri dell’Ottocento trasformarono un liquido
            opaco e velenoso in una potentissima energia, solo un sistema scolasti-
            co riformato seriamente, liberato dalla demagogia che lo ha impastato
            dalla fine degli anni Sessanta può partorire una nuova generazione
            capace di scoprire nuove risorse nella natura utilizzando la risorsa più
            grande: la cultura.
               A parte questa ovvia considerazione, gli ottimisti in materia di stime
            denunciano come infondato l’allarme-estinzione per il petrolio: non
            sappiamo ancora quanti altri giacimenti di idrocarburi siano disponibi-
            li e d’altra parte l’aumento di efficacia dei processi di estrazione e di raf-
            finazione permette oggi di attingere da nuove riserve prima inaccessi-       .3
            bili. Lo sviluppo delle tecnologie fa sì che oggi siano necessarie mino-     oI-n
            ri quantità di petrolio rispetto al passato per produrre la medesima         n
                                                                                         n
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