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Le trombe di Gerico


               stro della Difesa italiano Antonio Martino, è stato creato il protocollo
               sanitario “Signum”, finalizzato ad uno studio sui rischi derivanti dal
               contatto con fattori genotossici (uranio impoverito, arsenico, cadmio,
               piombo e altri elementi) eventualmente presenti nei teatri operativi, le
               cui prime risultanze saranno messe a disposizione della Commissione
               parlamentare di inchiesta.
                  Pekka Haavisto ha così concluso la sua riflessione: «Non potrà mai
               esistere una guerra pulita, ma la valutazione post-conflitto dimostra
               come i danni ambientali durante il conflitto possano essere drastica-
               mente ridotti. La comunità internazionale deve far sì che i civili del
               luogo colpito non soffrano dei danni ambientali provocati dalla guerra.
               Analisi come quelle condotte dall’UNEP nei Balcani fungono da esem-
               pio per quelle future e vanno seguite da interventi di pulizia concreti ed
               efficaci. È forse giunto il momento di riprendere in considerazione il
               bilancio costi-benefici degli attacchi agli insediamenti industriali, che
               come risultato portano senza dubbio all’inquinamento dell’aria e del-
               l’acqua. I vantaggi a breve termine per i soldati sono chiari, ma una pre-
               visione di quelli a lungo termine richiede una lungimiranza decisamen-
               te superiore. Per concludere, il degrado ambientale causato dalla guer-
               ra e dai conflitti in genere ci motiva ancora di più nella ricerca di un’al-
               ternativa pacifica al conflitto. Un’alternativa che guardi oltre le risolu-
               zioni militari».
                  Per quanto ci riguarda, auspichiamo che le considerazioni contenu-
               te in questo saggio suggeriscano all’attuale dirigenza del Corpo foresta-
               le dello Stato, già così attivo nella repressione dei reati contro l’ambien-
               te, di immaginare per il Corpo un ruolo nelle operazioni di peace-keeping
               e peace-enforcing che vedono impiegati i nostri militari nel tentativo di
               riportare la pace, proprio nell’ambito della riduzione dei danni ambien-
               tali e nelle “valutazioni ambientali post-conflitto”.


                                                                    Salvatore Santangelo


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