Page 91 - Rivista silvae aprile 2025 (1)
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di   principio   tra   ecologia   ed   economia   (HAECKEL,   1866),   si   procede
               ragionevolmente dall’uomo all’ecosistema, nel nostro caso, bosco, in forza
               dell’ attribuzione  del  valore  intrinseco  alla  “Autoaffermazione”  dell’ente
               naturale,   con   conseguente   diritto   a   ciò.   Quanto   delineato   è   diretta
               espressione della cultura forestale, che individua il suo ubi consistam nella
               covalorizzazione della ragione e della natura e che, sulla base del rapporto
               tra ecologia ed economia, raggiunge un punto di equilibrio tra questi due
               elementi,  nella  cornice del  più ampio  equilibrio tra  diritto  all’ambiente  e
               dell’ambiente.  Un’etica  forestale,  in  sostanza,  naturale  e  razionale,  della
               misura e del limite, dell’equilibrio e dell’armonia, che riflette il principio
               etico sovrano di Aldo Leopold e che direttamente deriva da quella mentalità
               forestale  declinata  dalla  intrinseca  cultura  gestionale.  Ho  cercato  di
               rappresentare  ciò  nello  scritto  “Etica  Forestale”  cui  rimando  (UBERTINI,
               2011).

               L’approdo istituzionale

               Il punto di approdo oggettivo dell’intero processo tracciato, si sostanzia nel
               complessivo assetto istituzionale raggiunto. Da un punto di vista legislativo,
               nazionale  ed  internazionale,  il  tema  della  sostenibilità,  quale  precipitato
               materiale dei dettami dell’etica ambientale, guida lo scenario regolamentare
               attuale,  marcatamente  contrassegnando  lo  spirito  delle  norme  specifiche.
               Dal panorama mondiale, in cui, come ricordato, nel 2015 si è dato vita da
               parte dell’ONU ai 17 obiettivi dell’agenda 2030, quale programma d’azione
               per lo sviluppo sostenibile, ai vari documenti europei, come la strategia UE
               2030 tanto per la biodiversità, quanto per le foreste, fino a norme come la
               “Nature  Restoration  Law”,  la  cifra  epocale  parla  il  linguaggio  della
               sostenibilità, il linguaggio etico, cui conformare mentalità e comportamenti
               individuali e collettivi. In campo nazionale, dal Testo Unico Ambientale del
               2006,  al  Testo  Unico  Forestale  del  2018,  l’indirizzo  sostanzialmente  non
               cambia, pur con specifiche articolazioni in particolare per il “TUFF”, in cui
               si introduce il concetto di “gestione attiva” del bosco, visto nell’ottica della
               multifunzionalità  ecosistemica,  sempre  alla  ricerca,  non  costantemente
               raggiunta  o  adeguatamente  delineata,  di  un  equilibrio  tra  economia  ed



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