Page 90 - Rivista silvae aprile 2025 (1)
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controintuitivi ed autocontraddittori. L’attribuzione, come nel
biocentrismo, di valori ad ogni forma di vita quale fine in sé (TAYLOR,
1986), con conseguente relativa intangibilità, determina assolutizzazioni
controintuitive al cospetto delle antagonistiche dinamiche ecologiche,
simboleggiate dalle catene trofiche. Per altro verso, far discendere da una
metafisica organicistica con declinazione ecocentrica, un primato valoriale
ad entità collettive rispetto alle singole parti costituenti, uomo compreso,
manifesta una condizione altrettanto controintuitiva, al cospetto delle
origini e della natura stessa dell’etica. Infine sulla sponda fisiocentrica, nella
quale l’evoluzione naturale si consegna idealisticamente allo sviluppo
teleologico di un logos (MEYER - ABICH, 1993), ci si indirizza verso un
ribaltamento antropocentrico, con l’uomo epitome autocosciente dell’intero
corso filogenetico ed ontogenetico, con ciò evidenziando
autocontraddittorietà. Ora, alla luce di tali squilibri rispetto ad una piena
compatibilità tra uomo e natura, la cultura forestale, che alimenta la
teorizzazione di LEOPOLD (1997), si incarica di fornire il più equilibrato
assetto perseguibile in direzione di un’adeguata sintesi contemporanea.
L’elaborazione di Leopold da un lato mantiene un’origine umana del
percorso etico, manifestando una logica valoriale estensiva dall’uomo alle
altre forme naturali, d’altro lato prefigura, come indicato, la dimensione di
un valore intrinseco della natura e non solo strumentale in senso
economicistico. L’emblema di tale sintesi, dunque, non poteva essere più
esplicito del suo principio etico supremo: “La conservazione della natura è
una condizione di armonia tra gli uomini e la Terra” (LEOPOLD, 1997).
Un’etica forestale, dunque, matrice e meta dell’etica ambientale
contemporanea, quale “terza via” di composizione delle alternative direttrici
descritte, alimentata dal portato della cultura scientifica ed in grado di
superare le rappresentate difficoltà di declinazione operativa. Con la cornice
di merito del portato scientifico, evoluzionistico ed ecologico, e l’indicazione
metodologica della scienza, tendente ad escludere approcci riduzionistici e
riduttivistici, materialismi e spiritualismi vari, si giunge a quella dimensione
di “consustanzialità” tra uomo e natura in grado di estendere, da quello a
questa, valori e diritti originari. In sostanza, nel quadro della sospensione tra
teleonomia e teleologia (UBERTINI, 2023) e sul terreno dell’identificazione
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