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bisogni delle future generazioni. A seguito di questa introduzione, un
costante percorso di affermazione istituzionale sul piano mondiale
consolida tale impostazione, dal summit di Rio nel 1992 ai giorni nostri, con
il summit del 2015 in cui vengono fissati 17 obiettivi per la cosiddetta Agenda
2030. Tuttavia il concetto di sostenibilità proviene dalla scienza forestale
(HOSLE, 2006). In tale ambito il primo a mobilitare questa categoria fu il
sassone Hans Carl von Carlowitz, che nello scritto “Sylvicultura Oeconomica”
del 1713 introdusse il termine “Nachhaltigkeit”, dal significato primigenio di
durevolezza, persistenza, in seguito naturalmente reso sinonimo di
sostenibilità. Al di là della puntuale origine e sulla base di un percorso di
estensioni di significato crescentemente inclusive, le scienze forestali hanno
perennemente declinato l’essenza della sostenibilità, eleggendo il principio
del giusto prelievo delle risorse naturali nell’ambito di un ritmo inferiore a
quello della loro riproducibilità e giungendo alla considerazione
dell’utilizzabilità dell'interesse rispetto al capitale naturale. Se all’origine la
sostenibilità faceva riferimento prevalentemente alla continuità dell’aspetto
economico, in termini di valore d’uso, successivamente ha assunto
consistenza la dimensione del valore sociale, fino a raggiungere
l’affermazione del pieno valore ambientale, nelle varie, odierne declinazioni.
In questo quadro le scienze forestali hanno rappresentato l’archetipo di tale
processo, quali discipline tese comunque a perseguire un equilibrio nel
rapporto tra uomo e natura, essenziale tanto nella versione prevalentemente
economica, quanto in quella centralmente ambientale. Nell’ambito di un
convegno nazionale relativo ai “parchi e riserve naturali nella gestione
territoriale”, svoltosi a Viterbo nel 1987, il Prof. Orazio Ciancio ebbe a
sostenere, quale base della disciplina forestale, “la teoria del Naturalismo
Umanistico, fondata sul principio triassiomatico della “Perpetuità, della
Funzionalità e dell’Uso del bosco” (CIANCIO, 1989). Oggi, a seguito
dell’indicato percorso culturale di progressivo ampliamento del concetto di
sostenibilità, nella complessità sistemica in cui siamo immersi e nel
corrispettivo affacciarsi di nuovi valori, appare compiersi quel proposito di
armonia che le scienze forestali, quali matrici della sostenibilità, esprimono
in nuce fin dalle origini. Tutto ciò scaturisce da una connaturata visione etica
della realtà, che fin dall’inizio ed in termini progressivamente espliciti fonda
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