Page 54 - Rivista silvae aprile 2025 (1)
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Introduzione
I
l miele è un alimento unico e quasi completo, dotato di un potere
dolcificante maggiore dello zucchero, ma con un indice glicemico
inferiore; contiene aminoacidi, sali, minerali, antiossidanti, ovviamente
carboidrati, vitamine ed anche antibatterici, giungendo ad avere anche 300
micronutrienti al suo interno.
Pur essendo prodotto dalle api, che sono diffuse praticamente in tutto il
mondo, è realmente impossibile trovare due prodotti completamente uguali,
risentendo nella loro produzione di fattori ambientali e biologici, qualità e
tipo di polline in primis, ma anche delle acque disponibili.
Nelle varie religioni, il miele è un simbolo di dolcezza, bontà, un nutrimento
per gli eletti: basti pensare che nella Bibbia è citato almeno cinquanta volte e
nel Corano è uno dei cibi del Paradiso.
In aggiunta agli usi alimentari, il miele è storicamente usato come
medicamento per il corpo e per le ferite e su quest’ultimo uso si svilupperà
l’articolo, il cui scopo è mostrare una nuova possibilità terapeutica ed
antibatterica, in un momento storico in cui l’antibiotico-resistenza dei
microrganismi necessita di sempre nuovi approcci e prodotti poiché mette
in pericolo la stessa vita degli esseri umani.
Il miele nella medicina e per le ferite
L’uso del miele per curare molteplici patologie, ad esempio delle vie
respiratorie, è un’abitudine diffusa, documentata come efficace anche nella
letteratura scientifica persino come alternativa a farmaci, antibiotici inclusi
(ABUELGASIM et al., 2020; ARENTZ et al., 2021), sebbene in maniera non
uniforme (KUITUNEN e RENKO, 2023; MASHAT et al., 2022). Una recente review
sull’argomento (PALMA-MORALES et al., 2023) ha anche analizzato l’efficacia
del prodotto in più apparati del corpo, analizzando 48 lavori nel corso di 37
anni ed altri autori ne valutano i risultati come adiuvante nella terapia dei
tumori (AFRIN et al., 2020).
Uno dei primi medicamenti per ferite descritto nella storia è appunto il
miele: di questo utilizzo se ne parla nel Papiro di SMITH, detto “papiro
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