Page 49 - Rivista silvae aprile 2025 (1)
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2.  il  concetto  di  controllo  preventivo  (Preventive  Controls),  nella
                  considerazione  che,  mentre  l’HACCP  ha  un  approccio  reattivo  nei
                  confronti di un pericolo (aspetta che accada per porvi rimedio), l’HARPC
               3.  ha un approccio proattivo, cioè punta a prevenire i pericoli che si possono
                  verificare  in  una  fase  iniziale,  ivi  compresa  l’azione  di  natura
                  bioterroristica.
               Risulta  evidente  come  l’HARPC  costituisca  l’evoluzione  migliorativa
               dell’HACCP, quale metodica di riferimento per l’attuazione delle procedure
               di autocontrollo aziendale nel settore della sicurezza alimentare, puntando
               il  focus  sull’estensiva  applicazione  delle  misure  di  c.d.  Food  Defense,
               funzionali all’individuazione dei nuovi agenti di rischio (sabotaggio, attacco
               bioterroristico) e all’adozione delle soluzioni atte a prevenire il verificarsi
               dei rischi analizzati (ad es. la sensibilizzazione dei quadri dirigenziali, le
               misure di videosorveglianza e di videoregistrazione delle aree di stoccaggio
               delle  derrate,  l’applicazione  di  dispositivi  anti-intrusione  con  allarme
               automatico presso gli accessi dello stabilimento, etc.).
               L’autore ritiene auspicabile, dunque, che, come già avvenuto per l’HACCP
               (metodo  elaborato  negli  USA,  negli  anni  Sessanta  del  secolo  scorso,  e
               finalizzato a garantire la sicurezza dei pasti destinati agli astronauti della
               NASA),  la  UE  prenda  spunto  dalla  FDA  per  implementare  la  metodica
               dell’autocontrollo e adottare il sistema HARPC, quale strumento evoluto e
               proattivo di prevenzione nei confronti degli atti di bioterrorismo alimentare;
               l’auspicio e la speranza, infatti, sono quelli di non andare incontro a ulteriori
               trenta anni di attesa  (tanti ce ne sono voluti nel caso dell’HACCP) prima di
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               abbracciare  questa  nuova  metodica,  che  fonda  le  proprie  radici  nella
               imprescindibile  tutela  del  consumatore  e  che,  pertanto,  possiede  nel  suo
               patrimonio genetico l’essenza stessa della food safety.






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               39  Direttiva 93/43/CEE; D. Lgs. n. 155/1997, attuazione nazionale.



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