Page 48 - Rivista silvae aprile 2025 (1)
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Conclusione  -  Il  futuro:  Hazard  Analysis  and  Risk-based  Preventive
          Controls (HARPC)?

          Come premesso, l’intero apparato normativo della UE in materia di igiene
          dei  prodotti  alimentari  e  delle  correlate  attività  di  CU  è  fondato
          sull’applicazione  del  sistema  HACCP ,  che  viene,  pertanto,  considerato
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          l’unico  strumento  operativo  efficace  in  termini  di  lotta  alla  minaccia
          bioterroristica. Le stesse FF.AA., seppure con le loro peculiarità, agiscono in
          tale contesto, nel quale, come analizzato, divengono essenziali la verifica e
          la vigilanza sulle procedure di autocontrollo poste in essere dagli Operatori
          del  Settore  Alimentare  (OSA)  appaltatori  per  i  servizi  indicati  (gestione
          esternalizzata).
          Negli  USA,  dal  15  settembre  2015,  il  metodo  HACCP  è  stata  oggetto  di
          aggiornamento  da  parte  della  Food  and  Drug  Administration  (FDA),
          attraverso  il  c.d.  Food  Safety  Modernization  Act  (FSMA),  un  pacchetto
          normativo  che  obbliga  tutte  le  aziende  che  producono,  manipolano,
          detengono e/o stoccano prodotti alimentari destinati al mercato statunitense
          ad adottare un Sistema di Gestione della Sicurezza Alimentare  (SGSA) in
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          linea con quanto definito dal regolamento sui Preventive Controls for Human
          Food.
          Per  la  materia  trattata,  sono  di  particolare  interesse  due  rilevanti  aspetti
          differenziali tra la nuova metodica, definita, per l’appunto, Hazard Analysis
          and Risk-based Preventive Controls (HARPC) e quella HACCP:
          1.  la tipologia di rischi presi in considerazione (Hazard Analysis), in quanto,
             mentre l’HACCP individua tre categorie di pericolo (biologico, chimico e
             fisico)  da  contaminazione  accidentale  naturale  per  la  sicurezza
             alimentare, l’HARPC ne considera dodici, tra cui, in particolare, i pericoli
             introdotti intenzionalmente (azioni intenzionali di contaminazione e atti
             di bioterrorismo);



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          37   Il  metodo,  che  si  articola  sui  due  momenti  fondamentali  della  valutazione  del  rischio  e
          dell’individuazione delle misure per il controllo dei pericoli, è subordinato alla presenza dei c.d. pre-
          requisiti e si articola sui sette principi elaborati dal Codex Alimentarius (1993).
          38  Vedasi sull’argomento la norma UNI EN ISO 22000:2018.


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