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Tutela dell’ambiente e valori costituzionali


               Ma cosa significa realmente, oggi che la sensibilità ambientale è
            ormai un fatto acclarato, inserire la tutela dell’ambiente nella          FOCUS
            Costituzione?
               A mio avviso questo inserimento toglierebbe molta demagogia alla
            materia ambientale.
               Quando sono nati i ministeri preposti alla tutela ecologica, la dema-
            gogia ha imperversato, non solo nel nostro Paese, cercando di convin-
            cerci che tutto fosse stato inventato in quel momento e che soltanto
            alcune forze politiche fossero i difensori dell’ambiente.
               L’inserimento del concetto nella Costituzione ci sottrarrà finalmen-
            te da tanta demagogia.
                A questo proposito va fatta anche una considerazione a riguardo di
            una certa svolta politico-culturale.
               Le iniziative prese dal mio Ministero mirano a cambiare completa-
            mente una cultura e una linea politica perseguita continuamente dal
            1986 e che io ho sempre combattuto: personalmente non mi sono mai
            iscritto al partito del catastrofismo per eccellenza, così come rifiuto
            d’interpretare il ruolo del ministro dell’Ambiente come quello del
            “signor no” a ogni forma di sviluppo e interazione politica.
               Ambiente, agricoltura e alimentazione, sono per esempio stretta-
            mente collegati: tra questi il primo è forse proprio il nostro habitat
            naturale, una risorsa che va al di là dei confini individuali, da tutelare
            con ogni mezzo.
               Esiste, con il proprio territorio, un rapporto affettivo, una lunga
            catena di percezioni, stati d’animo, vita e pensieri, che porta a una
            dimensione diversa, quasi a una sorta di “patriottismo verde”.
               Personalmente amo profondamente la natura, non solo perché sono
            toscano e quindi nato in una delle terre più belle d’Italia, là dove la tute-
            la ambientale fa parte del DNA di ogni abitante. Non solo perché mio
            padre era un funzionario forestale e mi ha insegnato sin da piccolo il
            valore della terra e della difesa della natura. Ma soprattutto perché sono
            un convinto assertore dell’ecologismo antropocentrico, di un ambien-
            te, cioè, dove l’uomo non è un ospite indesiderato, ma l’assoluto pro-       .2
            tagonista, con il compito di proteggere e tutelare l’indotto naturale da     oI-n
            cui trae la linfa che l’aiuta a vivere. Del resto, oggi, i tempi dell’ecologi-  n
                                                                                         n
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