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Tutela dell’ambiente e valori costituzionali


                  Una battaglia importante e significativa, in questi anni, è stata coniu-

         FOCUS  gare le ragioni della tutela con quelle dello sviluppo sostenibile in un’ot-
               tica internazionale, riuscire cioè a costituire un modello europeo d’in-
               tegrazione fra ambiente ed energia, che conservi, al contempo, clima e
               sicurezza. E la chiave di volta deve essere proprio questa: crescita e svi-
               luppo che vadano a braccetto con una tutela ambientale certa, fatta di
               regole chiare e norme facilmente comprensibili da tutti i cittadini.
                  Facciamo un esempio: i parchi italiani, sino a qualche tempo fa, erano
               percepiti dall’immaginario collettivo come un vincolo, una cavezza che
               capitava tra capo e collo agli abitanti di luoghi di alto valore paesaggisti-
               co che assistevano, giocoforza, all’ingessamento dei loro territori.
                  Oggi non è più così: i parchi non sono più percepiti come un qual-
               cosa a sé stante, calato dall’alto da una volontà superiore, ma anzi sono
               visti come un volano di sviluppo e, perché no?, di crescita economica.
                  Non credo affatto che sia una bestemmia volere che il parco riesca
               a produrre ricchezza, senza dover contare sempre e solo su prebende e
               finanziamenti. Le aree protette si possono finanziare quanto si vuole,
               ma se non c’è accordo con le comunità locali, con i sindaci, la gestione
               del parco non funziona. Per molto, troppo tempo, era stata preclusa
               alla gente la possibilità di godere di luoghi bellissimi di quest’Italia forte
               e maestosa.
                  Durante il mio Dicastero, ho voluto che questi luoghi, una volta
               chiusi al mondo esterno, fossero aperti ai cittadini e divenissero una
               sorta di veicoli per aiutare l’economia locale, anziché somigliare sempre
               più a una riserva indiana, dove l’uomo era solo l’ospite indesiderato.
                  È infatti un concetto ormai acquisito, quello secondo il quale la tute-
               la dell’ambiente non implica l’assenza dell’attività dell’uomo, caratteri-
               stica che calza a pennello a un Paese come il nostro dove gran parte
               dell’assetto paesaggistico è profondamente influenzato dalle attività
               umane.
                  La salvaguardia del nostro patrimonio naturale passa dunque neces-
               sariamente attraverso un’armonica osmosi dell’ambiente nelle politiche
               economiche e sociali, inserimento che rappresenta uno degli indirizzi
          A
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               più importanti dell’azione politico-strategica dell’Unione europea in
               materia ecologica.
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