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Monitoraggi contro la minaccia alla biodiversità forestale


               alle aree tra di queste interposte (i cosiddetti corridoi biologici), al fine di
               assicurare una relativa capacità di autoconservazione agli ecosistemi
               che contribuiscono maggiormente alla biodiversità. In questo senso, il
               Corpo Forestale dello Stato fornisce un contributo rilevante, attraver-
               so la gestione diretta di ben 132 Riserve Naturali dello Stato, per una
               superficie complessiva protetta di quasi 100mila ettari.


               Gli strumenti internazionali per la tutela della biodiversità
                  Molti strumenti giuridici internazionali richiedono lo sviluppo di
               attività di monitoraggio della biodiversità, basate su reti ed aree di rife-
               rimento ed eseguite utilizzando metodologie standardizzate, al fine di
               consentire la verifica del raggiungimento dell’obiettivo strategico di
               arrestare il processo di diminuzione della biodiversità entro il 2010,
               obiettivo adottato sulla base di decisioni assunte a livello globale,
               paneuropeo ed europeo, tra le quali:
                  1) la Convenzione sulla Diversità Biologica (UNEP 1992), con le
                  decisioni per la sua applicazione assunte nelle Conferenze delle Parti
                  COP 6 a Johannesburg (2002; l’obiettivo fissato per il 2010 di arre-
                  stare il processo di diminuzione della biodiversità) e COP 7 a Kuala
                  Lumpur (2004; l’identificazione di 5 indicatori chiave);
                  2) la risoluzione sulla biodiversità approvata dalla Conferenza
                  Europea dei Ministri dell’Ambiente (Kiev, 2003), nel quadro della
                  strategia paneuropea “PEBLDS EBMI-F”                (Pan-European
                  Biological and Landscape Biodiversity Strategy, European Bio-
                  diversity Monitoring and Indicators Framework; in particolare, la
                  decisione di sviluppare entro il 2006 un gruppo chiave di indicatori
                  di biodiversità e di attivare entro il 2008 un programma paneuropeo
                  sul monitoraggio della biodiversità);
                  3) le risoluzioni approvate nella Conferenza dell’Unione europea
                  sulla biodiversità di Malahide (2004) e le decisioni del Consiglio
                  dell’Unione europea (2004): in particolare, la decisione di sviluppa-
                  re entro il 2006 un gruppo chiave di indicatori per valutare i risulta-
                  ti raggiunti nel quadro dell’obiettivo del 2010.
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                  Per rilanciare e coordinare le iniziative a livello paneuropeo finaliz-
               zate alla verifica del raggiungimento dell’obiettivo di arrestare il proces-
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