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Monitoraggi contro la minaccia alla biodiversità forestale
le avviata già dal 2004 in Italia, Spagna e Svizzera, si è tenuta una prima
riunione internazionale del Gruppo di Lavoro sulla biodiversità
dell’ICP Forests in Italia (a Sabaudia) nel febbraio del 2003. La riunio-
ne, organizzata direttamente dal Corpo Forestale dello Stato, ha visto
la partecipazione di esperti provenienti da 16 Paesi europei, per un
totale di circa 40 partecipanti. Le relazioni presentate e le discussioni
seguite hanno consentito di delineare metodologie armonizzate a livel-
lo internazionale per la valutazione della biodiversità forestale, basate
sul rilevamento di alcuni indicatori chiave (vegetazione, licheni epifiti,
struttura forestale, necromassa legnosa), che sono alla base del proget-
to “ForestBIOTA”.
La fase sperimentale di rilevamento degli indicatori di biodiversità è
stata avviata in Italia, fin dal 2004, su un campione di 12 delle 31 aree
permanenti della Rete CONECOFOR, nelle quali sono state svolte
indagini sul livello di biodiversità degli ecosistemi forestali, utilizzando
sette diversi parametri (vegetazione, licheni epifiti, struttura forestale,
necromassa legnosa, insetti, naturalità e diversità paesaggistica).
L’intero progetto è coordinato dal Corpo Forestale dello Stato (Ufficio
CONECOFOR), con la responsabilità scientifica del Centro nazionale
per la Biodiversità forestale di Verona del C.F.S. (insetti e necromassa
legnosa), dell’Università di Camerino (vegetazione), del C.R.A.-Istituto
Sperimentale per la Selvicoltura (struttura forestale), dell’Università di
Genova (licheni epifiti) e dell’Università di Milano (diversità paesaggi-
stica). Il rilevamento del livello di naturalità è effettuato direttamente
dalle strutture centrali del C.F.S. (Ispettorato Generale, Div. 6., Ufficio
CONECOFOR).
I primi risultati indicano la grande efficacia dei metodi impiegati per
ottenere indicazioni sul livello di biodiversità delle foreste. Otto delle
dodici aree studiate sono risultate essere caratterizzate da habitat o spe-
cie protette dalla Direttiva Habitat n. 92/43 dell’Unione europea. I
risultati evidenziano che il livello di biodiversità delle foreste italiane
non è soddisfacente. Il loro grado di naturalità e di funzionalità ecolo-
gica è elevato solo in pochi casi, mentre resta basso nella maggior parte .2
delle foreste. Anche la struttura forestale si presenta ancora profonda- oI-n
mente segnata dal secolare sfruttamento operato dall’uomo, che solo n
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