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Le azioni di contrasto al traffico dei rifiuti


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               merati cementizi . Nel corso del primo controllo la Forestale
               aveva effettuato la parziale acquisizione in copia dei registri di
               carico e scarico e dei formulari, le cui informazioni sono risultate
               utili per quantificare il traffico illecito e risalire agli altri responsa-
               bili: venivano infatti individuate tutte le Società che avevano con-
               ferito rifiuti nel sito; successivamente, avvalendosi della facoltà di
               subdelega, venivano subdelegati vari Comandi C.F.S. e NOE-CC
               all’acquisizione di documentazione amministrativa/contabile di
               valenza probatoria e di riscontro alle indagini in corso.
               Emerge qui un secondo aspetto che, fino ad eventuale ed idonea
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               informatizzazione del settore , caratterizza l’organizzazione di
               traffico illecito di rifiuti: al fine di poter ricostruire un idoneo
               quadro delle responsabilità amministrative e penali dei diversi
               soggetti intervenuti, la polizia giudiziaria deve effettuare un
               articolato e complesso lavoro di acquisizione di dati incrociati
               (fatture – registri – formulari); tale attività richiede tempi assai
               lunghi, che comportano la decorrenza dei termini di prescrizio-
                                                                                12
               ne dei reati e, purtroppo, non solo di quelli contravvenzionali .
               Nel frattempo, tenuto conto che le analisi dei campioni effettua-
               ti al momento del sequestro dalla P.G. avevano fornito dati
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               tutt’altro che rassicuranti , veniva delegata dal P.M. inquirente
               anche una specifica indagine tecnica, finalizzata alla caratteriz-
               zazione dei rifiuti presenti sull’area oggetto del sequestro con
               l’ausilio di personale di ARPA; previo avviso all’Amministrato-
               re Unico della Società e ai suoi legali di fiducia, veniva eseguito
               un campionamento medio composito dei rifiuti stoccati sull’area
               oggetto del sequestro. Il successivo responso analitico classifica-
               va il rifiuto come speciale pericoloso, escludendo la possibilità di
               un suo recupero, e consentendone solo lo smaltimento in disca-
               rica di II categoria tipo B.


               10 Le Società a vario titolo coinvolte nel traffico illecito, attraverso i rapporti commerciali stipula-
                 ti stabilmente, nel giro di pochi mesi (maggio/settembre) riuscivano a far convergere presso la
                 discarica abusiva più di 550 camion per un totale di più di 16.000 tonnellate di soli fanghi.
               11 Si attende al riguardo, da tempo, l’attivazione del SISTRI, i cui effetti pratici, in tema di pre-
                 venzione dei reati, dovranno tuttavia essere testati e valutati nel tempo.
               12 Si osserva che, nel caso in cui si operi, non a posteriori dopo il sequestro, come nel caso in
                 esame, ma mediante tecniche invasive, quali le intercettazioni, poste in essere durante la rea-
                 lizzazione dell’illecito e prima della materiale repressione dei traffici, questo complesso e este-
                 nuante lavoro di ricostruzione cartaceo può risultare meno gravoso.
               13 I rifiuti campionati dalla Forestale, secondo ARPA, erano o non recuperabili o addirittura
                 pericolosi, in quanto classificati come ex tossico nocivi.

                                                            SILVÆ - Anno VII n. 15/18 - 19
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