Page 94 - 103-118 LAGOMARSINO, COSTANTINI, PAGLIAI II bozza:orientamento I bozza
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Le dune costiere per l’equilibrio ambientale dei litorali sabbiosi
marina, legata agli eventi di mareggiata, è stato tuttavia eviden-
ziato come la maggior frequenza di episodi di mareggiata che
determinano erosione delle spiagge e allagamento delle aree di
retro-spiaggia, avvenga lungo i tratti di litorale dove sono state
quasi completamente distrutte le dune costiere, unico baluardo
naturale contro le mareggiate. In particolare è stato dimostrato
come su un tratto di costa protetto da dune naturali, caratteriz-
zate da un diverso grado di conservazione, solo morfologie con-
tinue e con elevazione di circa 4 m (e spiaggia con pendenza
media del 2%), l’area non sia a rischio anche per eventi con
tempo di ritorno di 100 anni.
In altri contesti costieri la barriera morfologica della duna è effica-
ce nella mitigazione del rischio da tsunami. Nel maremoto che ha
interessato il Pacifico nel 2004, le immagini satellitari di Indonesia,
Tailandia e Sri Lanka hanno mostrato come dune costiere, piat-
taforme rocciose, foreste di mangrovie, barriere coralline costitui-
scono tutte un efficace protezione contro l’impatto delle onde, le
inondazioni e i meccanismi erosivi associati.. Studi specifici con-
dotti sulla costa sud orientale della Nuova Zelanda, hanno verifi-
cato che profili dunali vegetati, di sufficiente altezza, continuità e
differentemente vegetati, offrono condizioni ottimali di protezione
dal rischio tsunami. In particolare l’azione protettiva risulta più
efficace per eventi di maremoto con energia da bassa a media e per
meccanismi di run up sino a 6 metri s.l.m. Come dimostrato dai
recenti tragici eventi del Giappone (sisma e conseguente tsunami
dello scorso 11 marzo), l’efficacia difensiva di tali corpi diviene
meno efficace o del tutto inefficace nel caso di fronti d’onda di
altezza superiore a 20 metri; sarebbe comunque interessante svi-
luppare uno studio comparativo sugli effetti dello tsunami giap-
ponese in relazione alla presenza o meno di apparati dunali. Una
maggiore vulnerabilità in relazione a tali fenomeni, infine, è sicu-
ramente riscontrabile per tratti di costa caratterizzati dalla presen-
za di opere di difesa ed altre strutture artificiali, con apparati duna-
li interrotti e dal profilo longitudinale della cresta discontinuo.
Le funzioni fisiche descritte assumono ulteriore rilevanza nello
scenario collegato al rischio da risalita del livello marino. Molte
regioni costiere già mostrano gli effetti dell’incremento relativo e
localizzato del livello del mare. Nell’ultimo secolo il livello mari-
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