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Angelo Borghetti, un grande forestale del secolo XX
il cronista dell’Arena nota la presenza dell’on. Danieli del collegio
elettorale di Tregnago, che fu, assieme ai sottoispettori Gottardi e
Borghetti ed al senatore del Regno Sormani, Moretti, già prefetto di
Verona, propugnatore instancabile della sistemazione idraulico-
forestale dell’alta valle di Illasi riuscendo a catalizzare l’interessa-
mento degli Enti locali come la Provincia ed i Comuni e lo stesso
Governo, che vi investirono somme considerevolissime per quei
tempi (ciò già subito dopo la funesta alluvione del 1882). Della
comitiva, giunta apposta da Verona, facevano parte anche il presi-
dente della “Deputazione Provinciale” G.A. Campostrini, il presi-
dente del Magistrato alle Acque Ravà, il prefetto di Verona Verdi-
nais, il sindaco e molte altre personalità della città scaligera.
L’avvenimento ebbe grande risonanza a Verona ed il Ministro volle
presenziare di persona, perché la Foresta Demaniale di Giazza era
la prima che si costituiva in Italia dopo l’entrata in vigore nel 1910
della legge Luzzati. Inoltre, quasi metà della foresta, pur essendo
di proprietà dello Stato italiano, era sotto la sovranità dell’Impero
austro-ungarico poiché giaceva al di là del confine di Stato. Il cro-
nista riporta fedelmente i discorsi delle autorità ed i numerosi brin-
disi (mons. Cappelletti per l’occasione si esibì in un simpatico brin-
disi in lingua cimbra) seguiti da un sontuoso rinfresco all’aperto
servito dalle bionde e rubiconde ragazze cimbre di Giazza. Alla
sera rientro a Tregnago di tutti i convenuti, con grande banchetto
servito dall’albergatore Zavarise Michelin, quindi rientro a Verona.
Quella giornata fu certamente il giusto coronamento di quasi un
trentennio di aspettative delle autorità e dei tecnici forestali della
provincia di Verona ed il Borghetti fu quello che certamente ne
trasse la maggiore soddisfazione. Da quel momento e sino al suo
trasferimento all’Ispezione forestale di Avellino, nel 1913, continuò
il suo lavoro con impegno e passione.
Del periodo trascorso ad Avellino abbiamo poche notizie anche
perché nel frattempo era scoppiata la prima guerra mondiale ed i
problemi forestali erano stati alquanto trascurati a vantaggio di
quelli più impellenti relativi al conflitto. Risulta peraltro che anche
in quel luogo, durante i cinque anni della sua reggenza all’Ispezio-
ne forestale in qualità di Ispettore, si dedicò con passione e com-
petenza alla sistemazione idraulico-forestale del bacino idrografico
del Sele, in modo da garantire e regolamentare la portata delle sor-
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