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Angelo Borghetti, un grande forestale del secolo XX
gnago che non mancò di assistere il
Comitato nei rapporti con il Ministero.
L’alto bacino idrografico dell’Illasi e spe-
cialmente le pendici della valle di Revolto,
come aveva già notato il Cracco nella sua
relazione, erano le più dissestate e quindi
quelle che necessitavano di interventi
urgenti e consistenti ma circa 400 ettari
erano di proprietà del comune di Ala e
giacevano in territorio austriaco. D’altra
parte quella porzione di territorio faceva
parte della testata della valle di Illasi e
quindi era indispensabile potervi operare
liberamente senza remore di sorta.
In considerazione di questa necessità, il
Comitato Forestale di Verona, per il trami-
Finanzieri italiano ed austriaco al cippo di confi- te della Regia Prefettura, già nel 1894 inol-
ne in valle di Rivolto trava istanza al Comune di Ala per l’affitto
o l’acquisto di quei terreni allo scopo di
farvi delle opere di difesa e dei rimboschimenti per impedire dila-
vazioni di terreno a danno della sottoposta Val d’Illasi. Dopo atten-
to sopralluogo al quale parteciparono il podestà di Ala, un consi-
gliere comunale, l’imperial regio Commissario Forestale per il
Comune ed una delegazione della Regia Prefettura di Verona, il
Comune, nella “sessione” del 15 luglio 1895, “Votava unanimemen-
te di rimettere alla Deputazione di stipulare sia la vendita che l’affittanza
di Campobrun e Revolto al Regio Governo Italiano.....con riserva soltan-
to dell’approvazione dell’Eccelsa Giunta Provinciale del Tirolo in quanto
occorresse“. Alla fine, il Comune optò per la vendita, che si conclu-
se nell’anno 1987 e che costò al Governo Italiano 6000 fiorini oro
austriaci pari a 15.000 Lire oro italiane. In questa transazione, sor-
prende il relativo breve lasso di tempo, appena tre anni, che inter-
corre tra la richiesta del governo Italiano e la effettiva vendita pur
trattandosi di una considerevole fetta di territorio (oltre 400 ettari)
ai confini dell’Impero Austro-Ungarico.
Certamente avranno influito, oltre al buon senso, i buoni rapporti
esistenti tra i due Stati in quel periodo, grazie anche agli effetti bene-
fici della Triplice Alleanza che aveva sopito, per alcuni decenni, le
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