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Il paesaggio alimentare della montagna italiana


                  Vincere la sfida della promozione dei prodotti agroalimentari
                  significa per la montagna continuare a investire in qualità: inte-
                  sa non solo come caratteristiche nutrizionali e organolettiche del
                  prodotto, ma anche come un processo più ampio, in grado di
                  creare valore aggiunto a partire dalla sostenibilità dell’organiz-
                  zazione aziendale, delle tecniche colturali, delle tecniche di alle-
                  vamento, della gestione e trasformazione del prodotto, della sta-
                  gionalità, nonché dalla tracciabilità, affidabilità e sicurezza del-
                  l’intera filiera produttiva.
                  Un ulteriore elemento di valore aggiunto del prodotto agroali-
                  mentare è nel legame con il paesaggio dove viene realizzato:
                  puntare sulla qualità significa allora anche esplicitare, rendere
                  visibile e far conoscere il territorio, la cultura, le caratteristiche
                  socio-economiche del luogo di produzione che rendono unico
                  un certo prodotto, creando unità tra gli elementi materiali e
                  immateriali che lo compongono.

                  Diversità
                  Secondo studi realizzati a scala globale, che hanno utilizzato
                  come principali indicatori il cambiamento nell’uso del suolo e
                  la qualità e l’abbondanza delle specie originali di un ecosiste-
                  ma, per i biomi di tutto il mondo, entro il 2050 la perdita di
                  biodiversità stimata si aggira intorno al 10-15%. Nei primi
                  anni dal 2000 al 2050 si stima che ciascun anno la perdita di
                  servizi legati agli ecosistemi sia pari a quasi 50 miliardi di
                  euro, solo per quanto riguarda gli ecosistemi terrestri. La per-
                  dita di questo capitale naturale potrebbe portare a una perdita
                                                                            17
                  pari al 7% della spesa pubblica per anno fino al 2050 . Questi
                  dati danno un’idea concreta del valore, anche economico,
                  della biodiversità, e sarebbero sufficienti da soli a motivare a
                  un impegno deciso ed efficace a livello di politiche e interven-
                  ti a scala nazionale e locale nella direzione della tutela in que-
                  sto settore.
                  Ma la biodiversità assume un valore strategico per le aree mon-
                  tane in generale, e più in particolare in questa sede per il pae-
                  saggio alimentare: le montagne sono depositarie di un immenso

                  17 A.A., The economics of ecosystems and biodiversity. An interim report, European Communities,
                    2008, pp. 34-35


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