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Il paesaggio alimentare della montagna italiana
turali e del paesaggio” del 2004, «Per paesaggio si intende il ter-
ritorio espressivo di identità, il cui carattere deriva dall’azione di
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fattori naturali, umani e dalle loro interrelazioni» (art. 131
comma 1). Inoltre il codice «tutela il paesaggio relativamente a
quegli aspetti e caratteri che costituiscono rappresentazione
materiale e visibile dell’identità nazionale, in quanto espressione
di valori culturali».
Fin qui abbiamo parlato di paesaggio, al singolare; ma sarebbe
più corretto discutere di paesaggi, al plurale, data l’enorme
diversità che contraddistingue il nostro Paese. Basti pensare che
all’inizio del 2000 l’agricoltura italiana presentava «poco meno
di 15 milioni di micropaesaggi concreti: o, se si preferisce, di tes-
sere del mosaico paesaggistico. (…) Certo, la montagna presenta
una quantità minore di micropaesaggi concreti, ma comunque
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elevatissima» .
Volendo utilizzare un’immagine, potremmo dire che già da
tempo l’idea di paesaggio è passata dalle belle immagini patina-
te e bidimensionali delle cartoline, a un sistema complesso arti-
colato nella profondità della storia, nella larghezza dello spazio
e del territorio, e nell’altezza della cultura e dell’azione antropi-
ca che caratterizzano le interrelazioni tra uomo e ambiente.
Un paesaggio a tre dimensioni
In questa accezione generale di paesaggio si inserisce la nozione
di paesaggio alimentare, che individua non solo la straordinaria
ricchezza di produzioni agroalimentari tipiche e tradizionali del
territorio italiano in generale, e di quello montano in particolare,
ma anche il complesso sistemico delle relazioni materiali e imma-
teriali in cui si inserisce la loro produzione.
Un esempio significativo di paesaggio alimentare montano è
rappresentato dalla produzione del vino: la viticoltura infatti è la
coltura principe del terrazzamento in Italia. I vigneti terrazzati
sono diffusi dalle porzioni più settentrionali dell’arco alpino a
quelle più meridionali e insulari, e caratterizzano il paesaggio
5 Decreto legislativo n. 42 del 2004, “Codice dei beni culturali e del paesaggio” del 2004, modi-
ficato dal decreto legislativo n. 63 del 2008
6 G. Scaramellini, “Paesaggio e uso tradizionale del suolo”, in A.A. Montagne d’Italia, De Ago-
stini, Novara 2002, p. 139
SILVÆ - Anno VI n. 13 - 101