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CURIOSITÀ AMBIENTALI



             burante, sta per trovare una concreta applicazione attraverso un accordo con
             la sudafricana De Beers Fuel Ltd per la realizzazione di un primo impianto.
             E De Beers ha a sua volta firmato un accordo con la Green Star Usa per la
             costruzione di ben 90 impianti per la produzione di biodiesel, localizzati nei
             pressi di altrettante centrali elettriche. L’obiettivo, come nel caso di Greefuel,
             è quello di sfruttare la capacità delle alghe di catturare il 40-80% di anidride
             carbonica emessa dagli impianti e oltre l’80% degli ossidi di azoto. E inoltre
             la possibilità di sfruttare il meccanismo dell’emission trading per vendere credi-
             ti alle aziende europee più inquinanti. Stesso principio applicato in Israele
             dove è attivo un impianto test dell’alleanza tra Inventure Chemical e Seambiotic
             dove le alghe destinate a produrre bio carburanti crescono grazie alle emis-
             sioni di una vicina centrale elettrica alimentata a carbone, un’iniziativa che ha
             destato l’interesse di tre linee aeree che si sono unite all’Algal Biomass Organi-
             zation, un’organizzazione no-profit dedicata alla ricerca in questo campo, per
             dare vita a un progetto di impiego su larga scala.




                       GOOGLE PER MONITORARE IL PIANETA
                                  E SCOPRIRE GLI ABISSI


                Fino a qualche tempo fa i problemi ambientali venivano immaginati nella
             mente delle persone. La deforestazione, lo scioglimento dei ghiacci, l’avanzare
             del deserto. Tutti fenomeni che una persona normale non ha mai avuto modo
             di vedere o “toccare con mano”, che al massimo finiscono associati a poche
             immagini, come un blocco che si stacca dalla montagna di ghiaccio cadendo in
             mare. Proprio per questo, è capitato talvolta che le denunce ambientaliste fos-
             sero spesso snobbate come esagerazioni, se non addirittura invenzioni. Ades-
             so però il mondo inizia ad essere a portata di mano, anzi, di utente. Ancora una
             volta è infatti proprio il Web a venire incontro alle persone, per sopperire alla
             carenza di informazioni. Google Earth ha dato il via ad una serie di applica-
             zioni o iniziative della rete per il monitoraggio della terra. Un esempio tutto ita-
             liano: proprio Google Earth è stata un paio di anni fa protagonista di un moni-
             toraggio che interessa il nostro paese, quando semplici cittadini avevano sco-
             perto una nave che sversava liquidi in mare aperto a largo di Livorno.     Anno
                Ma su scala globale, il programma è stato ancor più utile grazie ai suoi file
             KML, in grado di “fotografare” lo stato della terra per poi confrontarlo con  IV
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             gli sviluppi successivi, fornendo dati tangibili, ma soprattutto facilmente visi-  n.

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