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CURIOSITÀ AMBIENTALI
a cura di Antonella Castelli*
ARRIVA ‘PROGETTO MAMBO’:
IL BIODISEL DALLE ALGHE
L’acceso dibattito sui biocarburanti ha orientato la ricerca scientifica in
direzione del biofuel di seconda generazione. Le nuove tecnologie a riguardo
si moltiplicano di giorno in giorno. L’ultima novità è il progetto Mambo. L’U-
nione Produttori Biodiesel e Assocostieri sono i partner del progetto di stu-
dio sul biodiesel di seconda generazione, ricavato dall’olio di alghe. Il pro-
getto ha lo scopo di sostituire gli oli derivanti da piante oleaginose, utilizzati
per la produzione di biodiesel, con una materia prima che non entra in com-
petizione con il comparto alimentare e che non richiede ingenti investimenti
per il suo sfruttamento. Obiettivo finale dello studio e’ quello di dimostrare
la fattibilità tecnica, economica ed ambientale di un impianto in grado di
garantire una produzione media annuale non inferiore alle 10 tonnellate per
ettaro coltivato. I risultati preliminari di Mambo dimostrano che la produtti-
vità bioenergetica delle microalghe risulta decisamente superiore a quella
delle colture tradizionali. Le microalghe, infatti, non solo sono in grado di
realizzare il processo di fotosintesi con efficienze di conversione dell’energia
solare superiore a quella delle colture terrestri tradizionali, ma sono anche
caratterizzate da un alto contenuto di lipidi (fino al 60% della biomassa) uti-
lizzabile come biocombustibile. In tutto il mondo si sta lavorando intorno a
questa originale ‘’filiera’’: Solazyme, una impresa di San Francisco, ha pro-
gettato un sistema per la produzione di alghe che consente all’industria di
produrre olio combustibile utilizzando la tecnologia attualmente presente e
senza la necessita’ di utilizzare energia per la conversione e la distillazione del
combustibile, come invece accade per altri processi (ad esempio per la pro-
duzione di bioetanolo) ed un risparmio in termini energetici a seguito della
mancata coltivazione. Fabbricare combustibile dalle alghe impiantando una
raffineria alle Hawaii rappresenta la conversione colonica della Shell. La mul-
tinazionale del petrolio, infatti, intende coltivare le alghe in modo tale da pro-
durre biodiesel costruendo raffinerie in luoghi dove già da anni si studiano le
proprietà terapeutiche e nutrizionali delle alghe. Per il combustibile saranno
utilizzate alghe autoctone o importate, con autorizzazione del dipartimento
dell’agricoltura locale. Ed anche il progetto Greenfuel di Isaac Berzin, scien-
ziato del MIT, che prevede di catturare la Co2 emessa dalle ciminiere delle
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attuali centrali attraverso l’utilizzo delle alghe per poi riconvertirle in biocar-
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* Ing. Ambientale.
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