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OGM: cosa bolle in pentola?


            obiettivo la modificazione di una sola caratteristica, lasciando inalterate

      FOCUS  tutte le altre, l’approccio tradizionale presenta numerosi inconvenienti:
            sono necessarie molte generazioni di reincrocio per eliminare i caratteri
            indesiderati, trasferiti insieme a quello di interesse, e non sempre è possi-
            bile eliminarli tutti. Il rapido accrescimento delle conoscenze sulle piante
            dovuto a ricerche interdisciplinari su piante modello, unito allo sviluppo
            di metodiche per la trasformazione di tutte le principali specie di interes-
            se agronomico rende ora possibile intervenire direttamente sul materiale
            genetico della pianta per modificare in modo mirato solo le caratteristiche
            desiderate, contribuendo al superamento delle difficoltà appena accenna-
            te. L’utilizzo dell’ingegneria genetica consente anche lo scambio di geni tra
            organismi sessualmente incompatibili, aumentando così drasticamente le
            potenzialità di utilizzare la diversità genetica naturale. Si apre quindi la
            possibilità di attingere direttamente dal “pool” genico esistente in natura,
            con l’ovvio vantaggio di poter trasferire singoli tratti genici che potrebbe-
            ro migliorare le caratteristiche di cultivar selezionate, senza per questo
            modificarne il patrimonio genetico pre-esistente come avviene negli
            incroci “classici”.
               La tecnologia è già oggi in grado di sviluppare OGM con caratteristi-
            che molto diversificate: sviluppo di varietà resistenti alle malattie, agli
            insetti dannosi e a stress abiotici con conseguente aumento della produt-
            tività; sviluppo di varietà resistenti ad erbicidi; miglioramento della quali-
            tà dei prodotti; miglioramento dei processi di trasformazione microbica
            delle derrate agricole; produzione di vaccini in planta; riduzione di allerge-
            ni naturali; decontaminazione ambientale. Molte attività sperimentali sono
            in corso da parte di società private ed istituzioni di ricerca pubbliche per
            valutare piante OGM “prototipo” per molte delle caratteristiche sopra
            indicate. Di queste solo alcune arriveranno sul mercato, dopo aver passa-
            to tutti i controlli richiesti per stabilire prima di tutto se i nuovi prodotti
            realizzano le attese, e poi se possano esser considerati sicuri da un punto
            di vista ambientale e della salute dell’uomo. Ad oggi, sono stati registrati
            circa 90 prodotti OGM appartenenti a 21 specie, molti dei quali sono già
            coltivati in varie parti del mondo e ammessi al consumo per l’uomo e/o
            per gli animali d’allevamento. La maggioranza di questi prodotti presenta-
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       n
       n
            no resistenza ad erbicidi, insetti, o virus. Quando coltivati nei Paesi che
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            legalmente lo permettono, si è osservato che questi richiedono un minor
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