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La normativa italiana in materia di Organismi Geneticamente Modificati (OGM)


            taria, di accordi tra imprenditori agricoli, finalizzati ad escludere il rischio

      FOCUS  di commistione tra colture transgeniche e non transgeniche. Chiaramente,
            all’interno del provvedimento, non viene trascurato il quadro delle
            responsabilità e, in particolare, viene previsto che gli oneri conseguenti
            all’attuazione delle misure necessarie ad assicurare la coesistenza gravino
            su coloro che espongono altri soggetti al rischio di danni diretti ed indi-
            retti.
               Fino al 31 dicembre 2005 gli OGM saranno vietati su tutto il territorio
            nazionale.
               Il ministro Alemanno però ha dovuto inserire nel suo decreto il princi-
            pio stabilito dall’Unione europea secondo cui nessuna Regione potrà vie-
            tare la possibilità di coltivare OGM, ma solo regolarizzarla: sarà quindi di
            fondamentale importanza definire le distanze tra un campo e l’altro
            (anche sulla base di studi recenti che negli USA hanno certificato inquina-
            mento a una distanza di 21 chilometri).
               È comunque importante sottolineare come quasi tutto il variegato
            mondo ambientalista, anche se con toni diversi, abbia espresso soddisfazio-
            ne per l’emanazione della nuova legge, definita come un importante passo
            avanti verso la difesa della qualità del sistema agroalimentare italiano.




























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