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Lo schieramento strategico ottimale per le flotte aeree antincendi boschivi
La relazione (3) esprime, al variare di l, la propensione statistica al verifi-
carsi di eventi-emergenze in un ambito territoriale (nodo) soggetto in media
ad un numero l di eventi/periodo. Il valore P (l) rappresenta dunque
k
un ““iinnddiiccee ddii ppeerriiccoolloossiittàà”” per ogni nodo bb del dominio di discretiz-
k
zazione. Esso è sti-
mabile in base alle
serie storiche locali
degli eventi e si può
assumere per quanti-
ficare il carico di lavoro
potenziale delle basi di
soccorso nel raggio
operativo di compe-
tenza. Il valore del-
l’indice di pericolo
può essere poi pesato
e corretto in modo
opportuno a seconda
delle esigenze di modellizzazione per ottenere un ““iinnddiiccee llooccaallee ddii
r riisscchhiioo tteerrrriittoorriiaallee”” , in base alla nota definizione del rischio come
.
prodotto della pericolosità per il danno atteso (R=P D).
Al carico di lavoro potenziale che deriva dal rischio territoriale la rete
dovrà essere in grado di fornire una adeguata risposta in termini operati-
vi tramite le risorse UU distribuite nei vari presidi mm , che sono limitate per
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l’esistenza di dati vincoli imposti (siano essi organizzativi, infrastrutturali,
logistici, finanziari, noti a priori o casuali, permanenti o temporanei, glo-
bali o locali): sotto le ipotesi poste risulta dunque evidente come, nella
eventuale impossibilità fattiva di poter dimensionare le risorse del sistema
di soccorso in termini assoluti, cioè in modo da rispondere sempre e
comunque con la voluta efficienza ed efficacia alla domanda totale effet-
tiva di prestazione richiesta, si pone il problema di determinare comunque
una stima ottima della quantità di risorse da dislocare in ciascuno dei siti di .1
presidio, allo scopo di massimizzare la capacità di risposta globale della rete di oI-n
soccorso nel dominio.
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