Page 29 - Rassegna 3-2016
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IL RUOLO DELL’ARMA NEL CONTRASTO AL TERRORISMO: IL RAGGRUPPAMENTO
OPERATIVO SPECIALE CARABINIERI
dole, con un camion, 84 persone che stavano assistendo alle celebrazioni per la
festa nazionale francese a Nizza.
Secondo alcuni studi, questi casi, insieme ad altri meno noti, dimostrereb-
bero che la percentuale di individui affetti da patologie mentali tra i terroristi,
in particolare tra i “lone wolves”, è superiore a quella del resto della popola-
zione.
Questi esempi, l’influenza sulle menti ingenue di alcuni giovani e su quelle
di soggetti affetti di problemi mentali, dimostra l’esigenza di elaborare schemi
di intervento in grado di limitare l’efficacia della propaganda terroristica nei
confronti delle categorie più vulnerabili, come anche per il resto della popola-
zione. Per impedire che la narrativa faccia proseliti, è necessario, in definitiva,
elaborare una contro-narrativa che possa consentire, scomponendone gli ele-
menti, di evidenziarne le falsità, proponendo esempi corretti di una realtà soste-
nibile d’integrazione.
La propaganda di Daesh dipinge in maniera idilliaca la vita nei territori
occupati, producendo materiale video e fotografico in cui sono rappresentati
l’efficienza dei servizi offerti alla popolazione, l’efficacia della giustizia ammini-
strata nei confronti di chi viola la legge islamica, lo sviluppo delle attività eco-
nomiche e addirittura la bellezza dei paesaggi. Scopo della contro-narrativa è di
confutare questa rappresentazione, evidenziando la condizione di miseria in cui
versa la popolazione nei territori di Daesh e la brutalità delle misure imposte ai
cittadini di quei territori. In tale quadro, hanno un ruolo fondamentale i com-
battenti dissociatisi dall’organizzazione terroristica e rientrati in Occidente, che
rappresentano voci credibili per quella stessa audience a cui Daesh rivolge la
propria propaganda. Altre forme di potente contro-narrativa possono eviden-
ziare esempi positivi di accoglienza e d’integrazione dei musulmani in
Occidente, come l’opera della Marina militare Italiana nel salvataggio dei rifu-
giati in mare.
Dal punto di vista storico, è poi facilmente confutabile la prospettiva del
necessario scontro di civiltà, mostrando come i rapporti tra Occidente e Islam
nel tempo siano stati, più che di conflitto, di reciproco scambio economico e
culturale da cui entrambi hanno tratto beneficio, anche durante il periodo delle
Crociate.
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