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Tanto più che le ordinanze prefettizie non si limitano ad arginare minacce
contingenti, ma sempre più spesso mirano a prevenire pericoli ipotetici e futuri.
Questo approccio rischia di erodere la fiducia dei cittadini nella capacità delle isti-
tuzioni di garantire una tutela bilanciata e proporzionata.
Nodo cruciale resta ancora il precario equilibrio fra il potere di ordinanza e
la tutela dei diritti fondamentali, quasi relativizzati e sempre più compressi, in
nome della preminente sicurezza e incolumità pubblica, tenendo fede al princi-
pio del diritto romano Salus populi suprema lex esto. Pertanto, non è più possibile
continuare ad avallare improrogabili provvedimenti per risolvere i casi concreti
ed imprevisti, adattati di volta in volta alla criticità da affrontare, ma è ormai
improcrastinabile riflettere sulle cause strutturali che ne hanno provocato l’ur-
genza, promuovendo programmi educativi di sensibilizzazione virtuosi che coin-
volgano scuole, comunità e famiglie. È fondamentale agire sul lungo periodo,
ripristinando la funzionalità e il ruolo centrale del Parlamento, snellendo le lun-
ghe tempistiche, affinché il diritto ordinario possa essere di per sé dirimente.
in una prospettiva de iure condendo, sarebbe utile, altresì, prevedere una
normativa di settore ad hoc che, con pene severe e certe, possa avere efficacia
deterrente. Questo potrebbe verosimilmente porre un freno all’uso eccessivo
delle ordinanze prefettizie e spingere a ricercare alternative che privilegino
un’azione coordinata e integrata, con il coinvolgimento di tutte le parti interessa-
te, al fine di contrastare le problematiche di sicurezza in modo preventivo e strut-
turale, ricorrendo alle ordinanze solo come extrema ratio e non come ordinario
intervento passepartout.
La sicurezza urbana deve essere considerata un obiettivo comune, raggiun-
gibile attraverso l’impegno concertato di istituzioni, cittadini e organizzazioni
sociali. Solo con un approccio olistico, partecipativo e inclusivo è possibile creare
un ambiente urbano sicuro, rispettoso dei diritti fondamentali e aperto all’inclu-
sione di tutti i membri della comunità.
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