Page 56 - Rassegna 2025-1
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                  Tanto più che le ordinanze prefettizie non si limitano ad arginare minacce
             contingenti, ma sempre più spesso mirano a prevenire pericoli ipotetici e futuri.
             Questo approccio rischia di erodere la fiducia dei cittadini nella capacità delle isti-
             tuzioni di garantire una tutela bilanciata e proporzionata.
                  Nodo cruciale resta ancora il precario equilibrio fra il potere di ordinanza e
             la tutela dei diritti fondamentali, quasi relativizzati e sempre più compressi, in
             nome della preminente sicurezza e incolumità pubblica, tenendo fede al princi-
             pio del diritto romano Salus populi suprema lex esto. Pertanto, non è più possibile
             continuare ad avallare improrogabili provvedimenti per risolvere i casi concreti
             ed imprevisti, adattati di volta in volta alla criticità da affrontare, ma è ormai
             improcrastinabile riflettere sulle cause strutturali che ne hanno provocato l’ur-
             genza, promuovendo programmi educativi di sensibilizzazione virtuosi che coin-
             volgano scuole, comunità e famiglie. È fondamentale agire sul lungo periodo,
             ripristinando la funzionalità e il ruolo centrale del Parlamento, snellendo le lun-
             ghe tempistiche, affinché il diritto ordinario possa essere di per sé dirimente.
                  in una prospettiva de iure condendo, sarebbe utile, altresì, prevedere una
             normativa di settore ad hoc che, con pene severe e certe, possa avere efficacia
             deterrente. Questo potrebbe verosimilmente porre un freno all’uso eccessivo
             delle ordinanze prefettizie e spingere a ricercare alternative che privilegino
             un’azione coordinata e integrata, con il coinvolgimento di tutte le parti interessa-
             te, al fine di contrastare le problematiche di sicurezza in modo preventivo e strut-
             turale, ricorrendo alle ordinanze solo come extrema ratio e non come ordinario
             intervento passepartout.
                  La sicurezza urbana deve essere considerata un obiettivo comune, raggiun-
             gibile attraverso l’impegno concertato di istituzioni, cittadini e organizzazioni
             sociali. Solo con un approccio olistico, partecipativo e inclusivo è possibile creare
             un ambiente urbano sicuro, rispettoso dei diritti fondamentali e aperto all’inclu-
             sione di tutti i membri della comunità.
















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