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LA neceSSiTà di UnA efficienTe GovernAnce Per LA TUTeLA deLLA civiLe convivenZA




                    A milano, il Prefetto Claudio Sgaraglia, lo ha colto senza indugio introdu-
               cendo ben cinque zone rosse a partire dal Capodanno 2024 fino al 31 marzo 2025.

               4.  Conclusioni
                    L’ordinanza ex art. 2 TULPS e l’istituzione delle famigerate zone rosse rappre-
               sentano strumenti cruciali per il mantenimento dell’ordine e dell’incolumità pub-
               blica in contesti urbani particolarmente complessi. Tuttavia, il loro utilizzo richie-
               de un attento bilanciamento tra le esigenze di sicurezza e la tutela dei diritti fonda-
               mentali dei cittadini, nel pieno rispetto della Costituzione . Solo attraverso un
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               approccio equilibrato e trasparente è possibile garantire un ambiente sicuro e
               rispettoso delle libertà individuali. Certamente, la possibilità di emettere ordinanze
               non solo in caso di minaccia alla incolumità pubblica, ma anche quando è in peri-
               colo la sicurezza urbana, ha garantito un margine maggiore di operatività che, in
               alcuni casi, si è rivelata utile per affrontare situazioni particolarmente difficili,
               ponendovi parziale rimedio. ma questo strumento, da solo, non è risolutivo […] ”.
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                    È idealisticamente distopico pensare di poter rendere le nostre città più
               sicure intervenendo tout court con la repressione di comportamenti illegali e stru-
               menti coercitivi come le ordinanze prefettizie, ma occorre promuovere una cul-
               tura della prevenzione, l’integrazione, l’educazione alla legalità, la coesione socia-
               le con programmi di inclusione. Non si può, infatti, intervenire semplicistica-
               mente polarizzando le città in quartieri scintillanti meritevoli di attenzione e zone
               marginalizzate già degradate, nelle quali occultare il conflitto sociale.
                    L’analisi condotta ha evidenziato quanto l’articolo 2 del TULPS sia uno
               strumento giuridico duttile, ampiamente discrezionale e volutamente indetermi-
               nato  nel quale si riflette una concezione del potere pubblico che risente di
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               un’eredità storica ormai distante dagli attuali principi costituzionali.


               23  il sacrificio imposto ai cittadini deve rispettare il principio di proporzionalità che dimostri la prevalenza
                  dell’interesse pubblico perseguito (Cons. Stato, Sez. iV, sentenza n. 467 del 1° giugno 1994).
               24  A. ragonesi, (presentazione a cura di) Per una città sicura. dalle ordinanze agli strumenti di pia-
                  nificazione e regolamentazione della convivenza cittadina, roma, febbraio 2012.
               25  “Le formule utilizzate nel precetto (‘grave necessità pubblica’, ‘provvedimenti indispensabili’,
                  ‘ordine pubblico’ e ‘sicurezza pubblica’) rappresentano, infatti, indicazioni alquanto generiche,
                  incapaci di orientare in modo rigoroso sia la valutazione dei presupposti, sia la scelta dell’oggetto
                  del potere prefettizio di ordinanza. […] il rischio è che, dietro lo schermo “elastico” di quelle for-
                  mule, il potere prefettizio si pieghi alle contingenti esigenze politiche, oltrepassando i limiti costi-
                  tuzionali e legislativi che la giurisprudenza costituzionale e la dottrina hanno, faticosamente, indi-
                  viduato”. m. Losana, il sistema delle fonti tra logiche emergenziali, “amministrativizzazione” del
                  sistema e tentazioni monocratiche, https://www.questionegiustizia.it /articolo/il-sistema-delle-
                  fonti-tra-logiche-emergenziali-amministrativizzazione-del-sistema-e-tentazioni-
                  monocratiche_04-07-2019.php>.

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