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Le nuOve fOrme deLLa Guerra IbrIda
influenzano, direttamente o indirettamente, il pensiero umano. Queste forme di
manipolazione, sfruttando i bias cognitivi insiti nell’essere umano, influenzano
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l’ambiente informativo e digitale attraverso strategie di disinformazione il cui
scopo ultimo è orientare, dividere, polarizzare, sovvertire e radicalizzare. Esse pos-
sono, inoltre minare la fiducia della popolazione (nei processi elettorali, nelle isti-
tuzioni nazionali, negli alleati, nella classe politica), sfruttando modelli di intera-
zione tra gruppi sociali e vulnerabilità proprie dei social media, allo scopo di
influenzare il processo decisionale, la comunicazione politica e l’evoluzione del
dibattito pubblico. Questi risultati sono ottenibili attraverso campagne di disin-
formazione e immensi flussi di fake news potenzialmente supportati da sistemi
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di iA per disarticolare un processo decisionale, indebolire la coesione interna,
erodere la fiducia nelle istituzioni democratiche e generare dubbi e indecisione.
Tali campagne aggrediscono il modo in cui pensano gli individui e le comunità
per influenzarne le scelte ed indebolire la loro capacità decisionale. Si tratta di tec-
niche volte a demoralizzare il nemico, ridurne la coesione e minarne la volontà di
combattere. Per fronteggiare tali aggressioni è importante sviluppare una capaci-
tà di analisi e previsione specifica, sfruttando una tecnologia in grado di impiega-
re sistemi capaci di processare una grande mole di dati in brevissimo tempo, allo
scopo di supportare decisioni rapide e accurate in ambienti complessi. Questo è
possibile, principalmente, grazie alla preparazione di personale e l’ausilio di assetti
sul campo che consentano di riconoscere le manipolazioni cognitive avversarie,
in modo da favorire lo sviluppo della così detta resilienza cognitiva.
il Ministro della Difesa, all’interno del documento programmatico plurienna-
le della difesa per il triennio 2023-2025 , ha sottolineato come la Difesa operi (…)
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in un contesto caratterizzato dalla sempre più pervasiva manifestazione di minacce
ibride, particolarmente insidiose perché trasversali, in continua evoluzione e spesso
operanti sotto la soglia dell’aperta aggressione, evidenziando, altresì, che: (…) La
dimensione cibernetica dei conflitti si è aggiunta, infatti, a quella tradizionale fisica,
rendendola ancora più pericolosa ed estendendola anche al dominio cognitivo.
9 in psicologia, per bias cognitivo si intende la tendenza a creare la propria realtà soggettiva, non
necessariamente corrispondente all’evidenza, sviluppata sulla base dell’interpretazione delle infor-
mazioni in possesso, anche se non logicamente o semanticamente connesse tra loro, che porta
dunque a un errore di valutazione o a mancanza di oggettività di giudizio.
10 Gli strumenti impiegati nell’ambito delle strategie di digital influence rientrano nell’insieme di tecniche
di disinformazione e misinformazione. La disinformazione afferisce alla diffusione deliberata di infor-
mazioni false con l’intento di ingannare, rappresentando quindi un’azione esterna diretta, la misinfor-
mazione rientra nel campo della libertà di espressione e si riferisce alla divulgazione inconsapevole o
involontaria di contenuti non veritieri inquadrandosi quale azione interna al sistema.
11 Reperibile al link: https://www.difesa.it/assets/allegati/30714/dpp_2023-2025.pdf.
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