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Le nuOve fOrme deLLa Guerra IbrIda
in un contesto geostrategico di competizione, che ricorre sempre più spesso
a forme indirette di confronto, il concetto di guerra cognitiva sta entrando sem-
pre più nel linguaggio comune, includendo in tale definizione quelle forme di
interferenza nel pensiero comune volte a destabilizzare la coesione, la sicurezza e
la prosperità di una comunità nazionale consolidata.
il concetto moderno di conflitto ibrido si orienta su una visione di multi-
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dominio, che consiste in un modo di strutturare un’operazione militare prenden-
do in considerazione contemporaneamente tutti i domini militari, da quelli clas-
sici terrestre, marittimo e aereo, ai nuovi spaziale e cyber.
Gli scontri, difatti, non avvengono soltanto nei domini tradizionali, come
nelle guerre dello scorso secolo (terrestre, marittimo e aereo), ma sfruttano ulteriori
due domini, quello cyber e quello spaziale, a cui si aggiunge anche quello cognitivo.
in questo nuovo scenario gli attori possono facilmente occultare il proprio
operato e le regole si rivelano non adeguate a definire univocamente se un com-
portamento risulta in contrasto con le norme del diritto internazionale.
La guerra cognitiva, in particolare, opera:
➣ su un piano psicologico, che comprende l’insieme intangibile degli ele-
menti che rappresentano l’identità del pensiero umano (valori, cultura, credenze,
volontà, aspirazioni, bisogni, ecc.);
➣ sul piano sociale, che comprende il sistema di relazioni tra il singolo e i
gruppi sociali di cui fa parte e rappresenta il livello in cui l’interpretazione delle
informazioni, il comportamento e le decisioni vengono influenzati dall’ambiente
sociale e culturale.
La guerra cognitiva utilizza in modo sempre più esteso i mezzi di comunica-
zione più diffusi (social media) e le nuove soluzioni tecnologiche che sono in
grado di amplificarne gli effetti.
3. I metodi di influenza delle informazioni: sviluppi storici
L’azione sul dominio cognitivo si è sempre manifestata, sin dalle origini,
attraverso specifiche forme caratterizzate dall’intento di raggiungere obiettivi
anche a supporto di un eventuale sforzo bellico. Difatti essa può:
➣ influenzare il processo decisionale dell’avversario, inducendo scelte che
ne indeboliscono la capacità operativa o ne rallentano le azioni;
6 La NATO usa tale termine per descrivere “avversari con la capacità di impiegare simultaneamente
mezzi convenzionali e non convenzionali in modo adattivo nel perseguimento dei loro obiettivi”,
Andrea Spaziani, L’attacco cibernetico nell’era della guerra ibrida, Convegno DPCE Pescara 2023,
disponibile al link: valeriolubello,+Journal+manager,+D8+-+SPAZiANi_L+attacco+ciberneti-
co+nell+era+della+guerra+ibrida.pdf, c. rif. p. 517.
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