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SCIENTIAE




                  Questa transizione ha permesso loro di ampliare significativamente la pro-
             pria audience, raggiungendo individui precedentemente non esposti a ideologie
             estremiste. L’utilizzo di Internet da parte di questi gruppi spazia dalla guerra psi-
             cologica alla raccolta fondi, dal reclutamento alla pianificazione operativa, sfrut-
             tando appieno le potenzialità offerte dal digitale. Il caso dell’ISIS è emblematico di
             questa evoluzione. Con decine di migliaia di account attivi su piattaforme come
             Twitter e una presenza significativa su app di messaggistica crittografata come
             Telegram, l’organizzazione ha dimostrato una straordinaria capacità di sfruttare i
             social media per i propri fini (si sono stimati più di 46.000 account Twitter affiliati
             all’ISIS attivi, con una media di milla follower ciascuno, oltre a più di centomila
             follower su Telegram). L’istituzione di un helpdesk jihadista operativo 24/7, depu-
             tato a fornire supporto agli agenti anche in territorio straniero, evidenzia il livello
             di sofisticazione raggiunto nella gestione della propria presenza online.
                  Infine, negli ultimi anni, si è assistito a un ulteriore sviluppo con l’adozione
             crescente di applicazioni decentralizzate basate su protocolli peer-to-peer (P2P).
             Queste tecnologie offrono vantaggi significativi in termini di privacy e anonima-
             to, rendendo estremamente complessa la moderazione dei contenuti e l’attività
             investigativa. L’architettura decentralizzata di queste piattaforme mina l’efficacia
             delle tradizionali strategie di contrasto, basate sulla collaborazione con i provider
             centralizzati.

             2.3. Piattaforme di discussione
                  L’evoluzione delle piattaforme di discussione online ha creato un ecosiste-
             ma digitale complesso e sfaccettato, che necessita una peculiare comprensione
             sociologica ancor prima che tecnologica. Questi spazi virtuali, tecnicamente con-
             figurati come siti web accessibili liberamente o previa registrazione minima,
             hanno assunto un ruolo significativo nella formazione di comunità tematiche,
             alcune delle quali possono rappresentare un rischio per la sicurezza pubblica.
                  La natura specifica di queste piattaforme, caratterizzata da una minore dif-
             fusione rispetto ai  social network tradizionali, favorisce la creazione di gruppi
             coesi attorno a interessi comuni. Questo aspetto, apparentemente innocuo, assu-
             me connotazioni preoccupanti quando tali interessi convergono su teorie cospi-
             rative, ideologie estremiste, o attività illecite come la pedopornografia, il traffico
             di sostanze stupefacenti o di armi, e varie forme di cybercriminalità.
                  Contrariamente a quanto si potrebbe supporre, molte di queste attività non
             sono confinate al dark web, ma proliferano nel web di superficie. La facilità di
             accesso, la maggiore visibilità e una percepita impunità, dovuta alle sfide tecniche
             nel tracciamento degli utenti, rendono queste comunità particolarmente attraenti

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