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AGRO ECO AMBIENTE




             1.  Il cambiamento climatico: inquadramento generale
                  Entrato nel dibattito politico internazionale ormai da anni, il “cambiamento
                                                                          1
             climatico” viene definito quale cambiamento dello stato del clima  che persiste per
             un periodo di tempo prolungato (solitamente di decadi o più), e identificabile da
             cambiamenti della media e/o della variabilità delle sue proprietà, dovuto a processi
             naturali interni, o a forzanti esterne, come le modulazioni dei cicli solari, le eruzio-
             ni vulcaniche e i ripetuti cambiamenti antropogenici della composizione dell’atmo-
             sfera o dell’uso del suolo , o, secondo l’articolo 1, n. 2, della Convenzione quadro
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             delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 1992 (UNFCCC), quale qual-
             siasi cambiamento di clima attribuito direttamente o indirettamente ad attività
             umane, il quale altera la composizione dell’atmosfera mondiale e si aggiunge alla
             variabilità naturale del clima osservata in periodi di tempo comparabili.
                  Tre sono, pertanto, le sue caratteristiche: non è un evento singolo, ma
             un’interazione di processi contestuali e successivi nel tempo; è una variabile lega-
             ta al naturale evolversi di fattori geofisici terrestri; è anche il frutto di un’alterazio-
             ne umana .
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                  Nel Preambolo della UNFCCC, i Paesi sottoscrittori riconoscono in parti-
             colare:
                  ➣ gli effetti negativi dei cambiamenti climatici;
                  ➣ le interferenze delle attività umane sul sistema climatico, per l’incremento
             delle emissioni climalteranti;
                  ➣ le conseguenze che tali condizioni hanno per la composizione, la capacità
             di recupero o la produttività di ecosistemi naturali e gestiti per il funzionamento
             dei sistemi socioeconomici oppure per la sanità e il benessere del genere umano,
             ponendo la necessità per tutte le parti, tenendo conto delle loro responsabilità comu-
             ni ma differenziate e delle loro specifiche priorità nazionali e regionali di sviluppo,
             dei loro obiettivi e delle diverse circostanze, di adottare correlate misure di mitiga-
             zione (volte alla riduzione delle emissioni e della concentrazione di gas serra) e
             adattamento (finalizzate a “gestire” le conseguenze del cambiamento climatico), nel
             rispetto dei principi di equità intergenerazionale, prevenzione e precauzione.


             1 Per “clima” s’intende la descrizione statistica in termini di media e variabilità di grandezze rilevanti
               (quali temperatura, precipitazioni, venti) osservata nel corso di un periodo di tempo, che va da
               mesi a migliaia o milioni di anni. Il clima, a sua volta, si differenzia dal “tempo meteorologico”,
               che si riferisce al complesso di condizioni e fenomeni che hanno luogo in un dato momento e in
               un dato luogo, con un intervallo previsionale solitamente di pochi giorni, (https://www.change-
               climatechange.it/parole/clima/).
             2  https://www.changeclimatechange.it/parole/cambiamento-climatico/.
             3 P. L. Petrillo,  Il costituzionalismo climatico. Note introduttive, in  DPCE Online Sp-2/2023,
               Convegno DPCE Caserta 2022, pp. 233-250.

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