Page 44 - Numero Speciale 2024
P. 44

I CARABINIERI DEL 1944 - IL REGNO D’ITALIA



             (Nucleo  Gargini),  il  tenente  Genserico  Fontana,  comandante  del  Nucleo
             Fontana il 10 dicembre 1943, mentre il tenente Gaetano Tanzi, comandante
             dell’omonimo nucleo, il 15 gennaio dovette abbandonare ogni attività perché
             ricercato attivamente da tedeschi e fascisti. Tra tutti i nuclei del raggruppamen-
             to si segnala quello comandato dal capitano Matteo Mureddu e organizzatosi
             intorno al palazzo del Quirinale. Oltre ai Carabinieri guardie del Re, vi facevano
             parte militari di altre armi, impiegati civili del ministero della real Casa, nonché
             gli agenti di pubblica sicurezza che erano rimasti in servizio presso il Quirinale
                                           9
             e che avevano aderito al Fronte .
                  Anche il gruppo mobile aveva a disposizione un nucleo informativo.
                  Con la cattura dei tre ufficiali (Frignani, De Carolis e Aversa) il colpo
             inferto all’organizzazione dell’Arma fu significativo tanto che, per ridurre il
             rischio di ulteriori perdite, furono emanate disposizioni molto tassative per
             garantire la tenuta di tutto il dispositivo. In sostanza, furono vietati gli incon-
             tri in pubblici ritrovi, limitate le riunioni a due/tre persone alla volta, man-
             tenuto un sistema cellulare rigidissimo che avrebbe necessariamente permes-
             so di superare ulteriori catture, ridotto al minimo il numero di uomini addetti
             alle ricognizioni, lasciando che tale attività potesse essere condotta adegua-
             tamente da Carabinieri e sottufficiali molto in gamba e infine far allontanare
             il capitano Blundo che era già stato identificato dai tedeschi e avrebbe potuto
             essere il prossimo arresto da parte della polizia politica .
                                                                    10
                  Dopo  l’iniziale  delusione  per  la  fallita  avanzata  alleata  verso  Roma
             auspicata con lo sbarco di Anzio, si riallacciarono i fili dei contatti. Già l’8
             febbraio Caruso si incontrò per la prima volta con il generale Angelo Odone
             alla presenza del tenente colonnello di stato maggiore Simonetti che aveva
                                   11
             organizzato l’incontro . Era chiaro che uno dei bersagli privilegiati da parte
             tedesca  e  fascista  fossero  i  Carabinieri,  soprattutto  dopo  averne  catturati
             alcuni tra i quali i dodici uomini poi uccisi alle Fosse Ardeatine .
                                                                            12

             3.  L’attesa della Liberazione e la crisi di maggio
                  La riorganizzazione che si stava portando avanti aveva lo scopo di garantire una
             maggiore efficacia all’azione dei Carabinieri clandestini del generale Caruso, al punto

             9    Sulle attività del nucleo si rinvia al volume citato, p. 35. Si veda anche Matteo Mureddu, Il
                  Quirinale del re, Milano, Feltrinelli, 1977.
             10   Fronte Clandestino di Resistenza di Roma e suo territorio. Organizzazione dei carabinieri
                  Reali - Ufficio Stralcio, L’Arma cit., p. 28.
             11   Ivi, p. 29.
             12   Mario Avagliano, Marco Palmieri, Le vite spezzate delle Fosse Ardeatine, Torino, Einaudi, 2024.
                  Si veda inoltre anche il contributo degli stessi autori pubblicato in questo numero speciale.

             42
   39   40   41   42   43   44   45   46   47   48   49