Page 42 - Numero Speciale 2024
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I CARABINIERI DEL 1944 - IL REGNO D’ITALIA
Va ricordato che la maggior parte dei Carabinieri non fu imprigionato
direttamente dai tedeschi, ma quasi sempre da altri italiani, specialmente quelli
che facevano riferimento alle cosiddette polizie speciali ovvero, giova ricordarlo
ogni volta, bande di delinquenti policitizzati che avevano approfittato della tri-
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ste situazione nella quale si trovava il Paese per compiere crimini di tutti i tipi .
Dunque, resta da comprendere cosa accadde a quei Carabinieri che riusci-
rono a rimanere in clandestinità.
2. La riorganizzazione del Fronte
Con la cattura dei tre uomini dell’Arma avvenuta il 23 gennaio, si rese indispen-
sabile individuare altri militari in grado di continuare l’opera dei colleghi. Giocoforza,
dunque, la posizione di Frignani fu ricoperta da un altro ufficiale, il parigrado
Amilcare Patrignani, quella del capitano Aversa con il collega Giorgio Geniola, men-
tre il maggiore De Carolis fu sostituito dal capitano Pietro Manconi che aveva già
ricoperto l’incarico di sottocapo di stato maggiore del Fronte dell’Arma .
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Appare utile dunque comprendere qual era la situazione del Fronte
Militare Clandestino che faceva capo al generale Odone dopo la cattura del
colonnello Montezemolo, mentre il Fronte Clandestino di Resistenza dei
Carabinieri era corso ai ripari, consolidandosi ancora sotto l’alta direzione e
guida del generale Filippo Caruso .
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In realtà, con il massacro delle Fosse Ardeatine e la scomparsa di dodici
militari dell’Arma che militavano sotto Caruso (24 marzo 1944), svanirono le
possibilità di riavere nei ranghi quegli uomini e si dovette considerare definitiva
una riorganizzazione che si sarebbe voluta solo temporanea. Così, appare oppor-
tuno soffermarsi su come si era riformata la struttura che faceva capo a lui .
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È già stato ricordato in passato che oltre seimila uomini, il 60% dei quali riuscì
a portar via armi e munizioni della dotazione individuale, sfuggirono alla cattura e alla
2 Massimiliano Griner, La «Banda Koch». Il Reparto speciale di polizia 1943-1944, Torino, Bollati
Boringhieri, 2000.
3 Fronte Clandestino di Resistenza di Roma e suo territorio. Organizzazione dei carabinieri
Reali - Ufficio Stralcio [ma Filippo Caruso], L’Arma dei Carabinieri Reali in Roma durante l’occu-
pazione tedesca, Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 1946, p. 27.
4 Si rinvia a Flavio Carbone, La partecipazione dei Carabinieri al fronte clandestino di resistenza. Roma
1943, in F. Carbone (a cura di), I Carabinieri del 1943. Numero Speciale della Rassegna dell’Arma dei
Carabinieri, a. LXX (2023), pp. 229-234. Non si condivide l’affermazione di Vommaro che attri-
buisce il potenziamento del FCRC con la formazione S. Agnese - Montesacro che faceva capo ai gene-
rali Sabatini e Vannetti di cui si parla in un altro contributo presente pure in questo numero speciale. Cfr.
Riccardo Vommaro, Il Generale Filippo Caruso a la sua Organizzazione a Roma nei nove mesi dell’occu-
pazione fascista, in Rassegna dell’Arma dei Carabinieri, a. LXVII (2020), n. 3, pp. 185-212, ma p. 190.
5 Sui Carabinieri massacrati alle Fosse Ardeatine, si rinvia al contributo di Mario Avagliano e
Marco Palmieri presente nelle pagine di questo numero speciale, nonché a Mario Avagliano,
Marco Palmieri, Le vite spezzate delle Fosse Ardeatine, Torino, Einaudi, 2024.
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