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IL GRANDE INGANNO. I CARABINIERI NELLA GUARDIA NAZIONALE REPUBBLICANA




                    Dopo il sostanziale fallimento dell’invio del contingente carabinieri richie-
               sto dalla Germania (dei diecimila auspicati si riuscì a fatica a mandarne soltanto
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               2.800 ) la diffidenza dei tedeschi, che da tempo reclamavano lo scioglimento
               dell’Arma , passò ogni limite. La mattina del 25 luglio, a seguito dell’inaspettata
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               defezione del comandante del gruppo di Pola, capitano Filippo Casini, passato
               ai partigiani con gran parte dei suoi uomini, le SS circondarono la sede della
               legione di Trieste, dove con l’inganno avevano fatto affluire circa cinquecento
               carabinieri dei vari comandi dipendenti.
                    Oltre trecento di loro furono inviati nei Lager per aver rifiutato ogni tipo
               di collaborazione con i tedeschi. Undici giorni dopo, nella notte tra il 4 e il 5
               agosto 1944, all’insaputa di Mussolini e dei vertici delle RSI, con una serie di
               operazioni fulminee, i tedeschi irruppero nei vari presidi della GNR, che così
               riferì al duce: Da tutte le province è pervenuta notizia che - d’ordine e ad opera dei comandi
               germanici - sono stati fermati, per l’inoltro in Germania, gli appartenenti, di ogni grado, alla
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               GNR provenienti dai carabinieri .
                    In ordine al trattamento riservato ai carabinieri deportati, appare emble-
               matico quanto comunicato da Trieste al Comandante Generale della GNR: Mi
               sono interessato in loro favore ed ho avuto assicurazione che sarebbero stati trattati come sol-
                                                                                          49
               dati;  sono  invece  venuto  a  conoscenza  che  sono  considerati  detenuti  politici .
               Complessivamente  furono  deportati  in  Germania  oltre  10.000  carabinieri.
               Molte migliaia entrarono attivamente nella Resistenza: 5.857 a Roma e 7.166
               nell'Italia del Nord .
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                    Il successivo 25 agosto, fu disposto che a far data dal 1° settembre, i pochi
               provenienti dall’Arma ancora in servizio nella GNR sarebbero stati obbligato-
               riamente collocati in congedo .
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               6.  Conclusioni
                    La coraggiosa scelta di migliaia di carabinieri, fatta di silente e diuturna
               cospirazione, con il rischio continuo di venire scoperti, non può essere compre-
               sa a pieno dalle generazioni attuali. Ma chi visse quei giorni ne era pienamente

               46   Con l’umiliazione peraltro di dover vestire l’uniforme dell’aviazione nazista. Cfr. G. Pansa,
                    cit., pp. 116 e 121.
               47   S. Fabei, cit., p. 133.
               48   Ufficio I° - Sez. Situazione GNR, Promemoria per il Duce del 6 agosto 1944, in https://
                    www.notiziarignr.it/ricerca/visualizza.asp, u.c. 1° febbraio 2024.
               49   Promemoria per il Comandante Generale GNR del 16 luglio 1944, in https:// www.notizia-
                    rignr.it/ricerca/visualizza.asp, u.c. 1° febbraio 2024.
               50   V. Ilari e A. Sema, Marte in orbace: guerra, esercito e milizia nella concezione fascista della nazione,
                    Ancona, Nuove ricerche, 1988, p. 439.
               51   G. Pansa, cit., p. 123.

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