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I CARABINIERI DEL 1944 - LE RESISTENZE AL REGIME COLLABORAZIONISTA



                  Per  tutti,  emblematicamente,  i  carabinieri  Alberto  La  Rocca,  Vittorio
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             Marandola e Fulvio Sbarretti, i Martiri di Fiesole .

             5.  Il progetto tedesco per neutralizzare i Carabinieri e la seconda grande
               deportazione
                  L’approntamento del primo contingente della GNR (tratto dai provenienti dai carabi-
             nieri) da inviare in Germania, ha provocato, in seguito a propaganda disfattista e allarmisti-
             ca, numerose diserzioni .
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                  La grande fuga inizia verso la fine di maggio, quando prende corpo il vec-
             chio progetto tedesco di trasferire in Germania diecimila carabinieri da impie-
             gare come “bassa forza” nel servizio antiaereo (FLAK ) e nella sorveglianza ai
                                                                 42
             campi della Luftwaffe.
                  Il vantaggio, per i nazisti, fu doppio: allontanare dall’Italia una truppa che
             ha sempre obbedito di malavoglia, strizzando l’occhio ai “banditi” e sabotando
             lo sforzo del Reich; sollevare in Germania da compiti di retrovia soldati tede-
             schi indispensabili sul fronte dell’Est, e, poi di lì a poco, sul nuovo fronte fran-
             cese .
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                  Verso la metà di giugno il fenomeno delle diserzioni si fece massiccio.
                  In un appunto per Graziani si legge: … L’abolizione delle stellette e della vecchia
             uniforme per i carabinieri, nonché la lamentata convivenza con elementi noti perché dediti ai
             vizi, ai bagordi, hanno concorso a deprimere il morale di questa massa su cui la Nazione in
             momenti critici e pericolosi aveva sempre fatto da oltre un secolo assegnamento… a questo si
             è aggiunta la propaganda radiofonica degli Alleati, che non ha mancato di mettere in risalto
             le virtù di pace e di guerra dei carabinieri mettendo in evidenza che per quelli in servizio nella
             GNR era preferibile raggiungere i “patrioti” alla macchia, per non collaborare con i tedeschi
             e con la milizia fascista .
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                  Il 29 giugno, lo stesso Graziani fu costretto a riferire che Oggi il governo con-
             trolla - e solo fino ad un certo punto - la stretta fascia piana a cavaliere del Po. Tutto il resto
             è virtualmente in mano ai ribelli. Nelle campagne questi operano indisturbati dopo lo sfalda-
             mento dei carabinieri e la distruzione della relativa organizzazione capillare. Praticamente il
             governo non è più rappresentato che nei grandi centri, dove peraltro covano i fermenti più peri-
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             colosi .
             40   https://www.anpi.it/biografia/fulvio-sbarretti, u.c. 31 gennaio 2024.
             41   AAVV, Riservato a Mussolini cit., p. 199.
             42   Dal nome del cannone contraerei 8,8 cm Fliegabwehrkanone, soprannominato Flak 88.
             43   G. Pansa, cit., p. 112.
             44   Maria Gabriella Pasqualini, L’opera di controspionaggio dell’Arma dei Carabinieri dopo l’8 settembre,
                  in Rivista dell’Istituto Storico della Resistenza e della società contemporanea, n. 87, giugno, 2015, p. 30.
             45   S. Gallerini, cit., p. 219.

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