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DOTTRINA
4.2. Valutazione della Credibilità Cognitiva
La valutazione della credibilità cognitiva, o Cognitive Credibility Assesment (da
ora in avanti CCA) è un insieme di tecniche e metodi, messo a punto da acca-
demici inglesi (Vrij et al, 2017), mirato ad aumentare la qualità degli elementi di
dettaglio delle informazioni riferite dall’interrogato, oltre a rende più evidenti le
differenze fra chi mente e chi dice la verità. Questa tecnica si è rivelata molto
utile anche in contesti di violenza di genere. A tal riguardo alcuni autori
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(Mazzoni, Zapalà, 2022) asseriscono che […] Ci sono poi delle tecniche che sono
state messe in piedi anche dalla polizia. Ce n’è una per esempio della polizia del New
Jersey… vere e proprie linee guida su come intervistare, per esempio, donne vittime di violenza
domestica […] pertanto, la potenzialità di questo approccio risiede nel suo raggio
di azione, permettendo di agire su tre macroaree: aumentando il carico cogniti-
vo, incoraggiare l’intervistato a dire di più e porre domande inaspettate.
Aumentare il carico cognitivo significa, sulla scorta di quanto detto nei
paragrafi precedenti, rispettare i limiti imposti dalla memoria, cioè, quegli stessi
limiti che a), ci consentono di memorizzare poche informazioni alla volta (la
regola dei 7 ± 2 elementi), b) la tendenza della memoria umana a dimenticare
dettagli all’aumentare del tempo c) evitare che i vuoti di memoria vengano occu-
pati da elementi ricostruiti dalla creatività umana, elementi che di fatto sono
estranei ai fatti (come nel paradigma DRM). Potrebbe sembrare, di primo acchi-
to, incongruente che l’aumento del carico cognitivo significhi rispettare i limiti
della memoria umana poiché, “aumentare” esprime il senso di incrementare, di
una qualche misura, il carico di elementi a disposizione. In realtà il concetto che
si vuole evidenziare è lo stesso che vale per il detto “se vuoi vincere, devi impa-
rare prima a perdere”, cioè, solo rispettando i limiti della memoria possiamo
incrementare il carico (aumentando appunto) cercando di utilizzare strategie
che comportino un dispendio di risorse cognitive al fine di stimolare la rievo-
cazione di dettagli maggiori e, congiuntamente, ostacolare quei processi mne-
monici che riportino elementi irreali, giacché, come è facile intuire, i limiti della
memoria saranno già saturi e non si trovano più risorse per creare false associa-
zioni. Allo scopo sarebbe utile chiedere all’intervistato di ripetere la storia, in
ordine cronologico inverso (partendo dalla fine), oppure chiedendo di soffer-
marsi su alcuni particolari. Potrebbe essere un utile suggerimento porre le
seguenti domande adesso, se lei è d’accordo, le proporrei di ripetermi quanto finora detto
partendo dalla fine e andando a ritroso fino all’inizio. Questo ci consentirebbe di ricordare
ulteriori dettagli, oppure, lei ha riferito che si trovava in via Tal dei Tali. Adesso se io dovessi
16 Il lettore può consultare l’intero documento al link: https://journals.francoangeli.it/
index.php/qpcoa/article/view/14087/1882.
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