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LE TECNICHE DI INTERROGATORIO RIPENSATE SOTTO IL PROFILO PSICOLOGICO
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andare da questa via fino al punto B, che percorso dovrei fare? . Il soffermarsi su dettagli
o elementi attiva una capacità di risposta che concede la possibilità, a chi è restio
a parlare, di recuperare nuove informazioni in memoria e, chi mente, di trovarsi
dinanzi una situazione inaspettata (quest’ultimo dato verrà chiarito nel prosie-
guo).
La seconda macroarea è basata su quelle tecniche finalizzate ad incorag-
giare l’intervistato a dire di più. Sovente ci imbattiamo in episodi in cui chi
parla non sembra assumere un comportamento congruente a ciò che dice, se
ad esempio, dichiaro di essere entusiasta di un certo lavoro e poi, mi mostro
restio e riservato a mostrare la mia contentezza, ciò implica una incongruenza
fra quanto detto (linguaggio verbale) e quanto comportato (linguaggio non
verbale). Proprio su questo punto le tecniche di incoraggiamento mostrano il
loro vigore: la capacità di adattarsi al linguaggio verbale o non verbale (come
annuire, sorridere, adattare il linguaggio allo stile dell’interlocutore), inducono
l’intervistato a percepire un senso di maggiore comprensione e acuiscono un
senso di “appartenenza”, elicitando l’effetto desiderato, cioè riferire un evento
storico evidenziando molti dettagli (Anolli, 2003). Un’altra tecnica consiste nel
far ascoltare, all’intervistato, una breve audio registrazione - un evento non in
relazione con quello a cui ci si accinge di condurre - molto ricca di dettagli. Gli
studi condotti da alcuni autori (Kleinberg et al, 2018) risultano molto promet-
tenti e dimostrano, scientificamente, come tale accorgimento incrementi il
numero di dettagli riferiti. Prima dell’ascolto dell’audio registrazione, sarebbe
raccomandabile riferire all’intervistato adesso le chiederò di raccontare quanto accadu-
to ma, prima di procedere, le farò ascoltare una breve audioregistrazione che le farà capire
quanto dettagliata, vorrei che fosse, la sua dichiarazione. Infine un metodo per inco-
raggiare a riferire maggiori dettagli, consiste nel chiedere all’intervistato di rap-
presentare graficamente il luogo (Schafer et. al. 2022), dell’accaduto, ora le chie-
derò di disegnare il luogo A da lei riferito, mentre racconta l’accaduto. Questo dovrebbe aiu-
tarla a ricordare ciò che è successo, al fine di fornirci informazioni utili alle indagini. Il
razionale di tale tecnica consente di incrementare il numero di dettagli poiché
l’informazione visiva dei luoghi offre maggiore resistenza all’oblio (J. Green, J.
Cohen, 2004), secondo di offrire maggiori opportunità di evidenziare incon-
gruenze là dove, gli intervistati sono diversi, gettando luce sui motivi sottesi
all’incongruenza.
17 Si richiama l’attenzione del lettore sull’evidenza empirica che, tale tecnica non deve mai esse-
re utilizzata al solo fine di sondare se l’intervistato mente o meno, e gli stessi autori dell’ar-
ticolo scientifico (Vrij, Fisher & Blank, 2017) mettono in guardia i fruitori di queste tecniche
da questa deriva. Ed è proprio per questa ragione che la tecnica è stata definita bidirezionale,
cioè vale in combinazione per ricordare dettagli e mettere in difficoltà chi mente.
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